Chi sono i custodi degli ecosistemi? Ecco le specie chiave per la sopravvivenza di tutti

Le specie chiave di volta non rappresentano la maggioranza degli abitanti di un ecosistema, ma sono fondamentali per la sopravvivenza delle sue comunità. 

Ci sono specie che, anche se poco numerose, rappresentano i custodi dell’ecosistema. Si tratta di esseri viventi il cui impatto è fondamentale per un determinato ambiente e garantisce quindi la biodiversità.

lupo grigio
Lupo grigio (foto: Pixabay)

Si chiamano “specie chiave di volta” (keystone species) e hanno un effetto disproporzionale più grande sull’ecosistema, rispetto alla loro abbondanza in esso. Spesso sono animali che si trovano all’apice della catena alimentare, il cui contributo è quindi di fondamentale importanza per far sì che possa esservi la diversità in una comunità.

Se queste specie venissero tolte da un ecosistema, infatti, la biodiversità collassa e le comunità non sopravvivrebbero allo stesso modo. Per capire la loro funzione, pensate ai tipici predatori come squali, leoni o aquile: se questi venissero a mancare, le specie non più predate potrebbero proliferare in modo esagerato e provocare quindi il crollo dell’ecosistema, in quanto non più in grado di sostenerne la crescita.

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La conservazione della biodiversità, d’altronde, è una questione sempre più attuale e a cui in futuro dovrà essere data molta attenzione: sarebbe quindi giusto focalizzarsi non solo sulle specie a rischio estinzione, ma anche sulle specie chiave di volta per mantenerne la funzione e contribuire così a garantire la diversità nelle comunità.

Le specie chiave di volta più diffuse

lontra di mare
Lontra di mare (foto: Pixabay)

Ma quali sono le specie chiave di volta più diffuse al mondo? Anche se forse non ce lo siamo mai chiesto, sono molti gli esseri viventi da cui dipende la sopravvivenza degli ecosistemi. Ecco quindi le principali specie presenti a livello globale.

La lontra di mare (Enhydra lutris) risulta fondamentale per mantenere l’equilibrio delle foreste sottomarine di kelp: si tratta, infatti, di un predatore che si nutre di ricci di mare, i quali mangiano alghe brune (kelp), le quali rappresentano cibo e rifugio per molti pesci. Se le lontre scomparissero, i ricci farebbero sparire troppe alghe e comprometterebbero la vita degli altri organismi che le consumano o in cui si riparano.

elefanti
Elefanti africani (foto: Pixabay)

Un’altra specie chiave di volta è l’elefante africano (Loxodonta africana), la quale consuma grandi quantità di alberi e permette, così, che non vi sia un’esagerata crescita vegetale e dunque che si mantengano le tipicità dell’ecosistema savana.

Ancora, lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier), il quale ha un’alimentazione molto varia e permette di controllare le popolazioni di dugongo e tartaruga di mare. Altre specie chiave di volta sono il lupo grigio per il controllo degli ungulati erbivori, il castoro per la sopravvivenza dei pesci grazie alla costruzione di dighe e infine la stella di mare per il mantenimento delle specie sui fondali.

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