Cercatori d’oro illegali invadono il Rio Madeira: barche a fuoco

I cercatori d’oro avevano invaso il fiume Rio Madeira, in Brasile, per dragarlo illegalmente. Attività molto pericolosa per l’ambiente, è stata bloccata dalla polizia.

Un tempo veniva chiamata “corsa all’oro“, ma anche “febbre dell’oro“. C’è stato un periodo storico in cui i cercatori d’oro partivano da ogni angolo del mondo per dragare i fiumi, sperando di rivendere questa risorsa e quindi di arricchirsi.

Cercatori d'oro in Brasile
Cercatori d’oro in Brasile (Foto Greenpeace Brasil)

Purtroppo, questa attività estrattiva comporta danni ambientali ingenti. Per separare le l’oro dalle altre sostanze, infatti, si utilizza il mercurio. Quest’ultimo porta all’inquinamento delle acque e allo sfruttamento dei terreni.

Nelle scorse settimane, il Rio Madeira in Brasile ha visto l’invasione di un esercito di cercatori d’oro illegali. Secondo quanto ricostruito, sarebbero stati attirati nell’area da voci che sostenevano che potesse esserci un bacino d’oro nel fiume, a circa un centinaio di chilometri da Manaus.

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Così, si sono recati nei pressi del municipio di Autarez e hanno invaso il fiume con centinaia di barche. I “garimpeiros” (come vengono chiamati i cercatori d’oro abusivi in Brasile) hanno creato una vera e propria città galleggiante, scatenando le denunce da parte della popolazione locale.

Anche le associazioni ambientaliste locali, insieme a Greenpeace Brasile, hanno lanciato appelli per far sì che le autorità potessero intervenire in aiuto dei cittadini che vivono nell’area. Così, la polizia è finalmente intervenuta dopo settimane che i garimpeiros solcavano le acque del fiume in cerca di oro.

L’intervento della Polizia

Cercatori d'oro in Brasile
Cercatori d’oro in Brasile (Foto Greenpeace Brasil)

La Polizia federale, nei giorni scorsi, ha diffuso le immagini di oltre 50 imbarcazioni dei cercatori di oro incendiate. L’intervento si sarebbe eseguito, secondo quanto riferito, per smantellare la città galleggiante che avevano costruito sul Rio Madeira e quindi cacciare i garimpeiros.

Era stato lo stesso Governo dello Stato di Amazonas, tra l’altro, a richiedere un’azione da parte delle forze dell’ordine. In realtà, come riportato anche da molte testate locali e internazionali, restano molti dubbi su questa operazione.

Si teme, così, che i garimpeiros possano tornare a breve. Il rischio è quello che i cercatori d’oro illegali, una volta passata l’attenzione dei media sulla questione e quindi abbassata la guardia, possano riprendere l’attività in tutta libertà.

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La popolazione locale sarebbe molto preoccupata, sia per l’impatto ambientale dell’attività estrattiva nel fiume, sia per l’atteggiamento aggressivo di questi uomini senza scrupoli.

Purtroppo, molto spesso è la stessa politica a dimostrare noncuranza e quindi a non intervenire prontamente per fermare questi criminali. Infatti, dall’insediamento del presidente Bolsonaro, nel 2019, si é verificato un forte aumento della deforestazione in Amazzonia per poter effettuare l’estrazione illegale e l’allevamento intensivo.

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