“L’unione fa la forza”: questa battaglia la vinceremo insieme

Con il passare del tempo gli effetti negativi dovuti ai cambiamenti climatici, si stanno intensificando sempre di più in tutto il nostro Pianeta.

La crisi climatica è un problema concreto e reale. Alcune zone della Terra in particolare, stanno vivendo in prima persona le devastanti ripercussioni causate dal surriscaldamento globale. I cosiddetti “Paesi in via di sviluppo” lanciano un appello alle Nazioni più ricche, chiedendo aiuto per contrastare la grave crisi climatica.

Paesi in via di sviluppo: chiedono aiuto per contrastare la crisi climatica
Richiesta di aiuto (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Molte aree del Pianeta risentono maggiormente dei danni dovuti al clima repentino, soprattutto i cosiddetti “Paesi in via di sviluppo”.

Tuttavia, le scarse risorse economiche, non permettono alle Nazioni più povere di soddisfare i criteri prefissati dal resto del mondo. Obiettivi climatici, questi, che dovrebbero essere raggiunti al più presto e nel più breve tempo possibile.

Il traguardo più importante riguarda quello della riduzione delle emissioni di gas serra.  A tal proposito, questi Paesi hanno deciso di lanciare un vero e proprio appello agli Stati più ricchi. Attraverso il The Guardian, un noto quotidiano britannico, gli stessi hanno espressamente chiesto un aiuto per contrastare la grave crisi climatica.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Reati ambientali in Italia, le associazioni contro l’improcedibilità

L’appello dei Paesi in via di sviluppo

Sonam P. Wangdi, il Presidente del gruppo dei Paesi in via di sviluppo, ha fatto notare come la crisi climatica sia peggiorata nell’ultimo anno. Nonostante l’argomento principale sia stato il Covid-19, le emissioni inquinanti stanno continuando ugualmente ad aumentare.

Sonam Wangdi (Foto: Facebook – Sonam Wangdi)

Per questa ragione, i Paesi considerati vulnerabili hanno voluto lanciare un chiaro appello di protesta e, contemporaneamente, di aiuto.

La richiesta fa leva sull’assunzione di responsabilità da parte Nazioni più ricche. Bisogna, dunque, che quest’ultime provvedano a ridurre le troppe emissioni inquinanti. Inoltre, occorrerà rispettare le promesse fatte, aiutando i Paesi che si trovano attualmente in difficoltà proprio a causa degli Stati economicamente più avanzati.

TI CONSIGLIAMO ANCHE >>> Ecco le richieste ambiziose dei giovani per salvare il pianeta

Le richieste avanzate sono state complessivamente cinque. Tutte pensate con un’unica finalità, quella di vedere attuate delle politiche pubbliche in grado di limitare il più possibile i danni generati dalla crisi climatica.

Ecco le 5 richieste avanzate

1. Redigere e rendere pubblici i piani di contrasto contro la crisi climatica. Inoltre, rafforzare ed ampliare le proposte attraverso l’attuazione di misure concrete entro il 2030.

2. Rispettare le promesse fatte. In particolare quella che riguarda i finanziamenti climatici. Ciò, soprattutto in virtù del patto che garantiva alle Nazioni in via di sviluppo, una somma di 100 miliardi all’anno.

3. Supportare in modo concreto i Paesi vulnerabili affinché possano adattarsi ai cambiamenti climatici. Prestando aiuto soprattutto riguardo gli eventi ambientali estremi che si verificano in molte di queste aree.

4. Adottare un sistema di loss and damage (perdita e danno) per i Paesi meno sviluppati. Questi, infatti, si trovano attualmente in una situazione di estrema difficoltà anche a causa degli Stati economicamente più avanzati.

5. Ampliare e ricontrollare l’intero Accordo di Parigi. Il tutto sistemando definitivamente il regolamento, che dovrà essere adottato da ogni Nazione.

LEGGI ANCHE >>> Basta bla bla bla: indispensabile agire adesso!

Ci troviamo a dover affrontare un momento difficile, che potrebbe essere cruciale per la Terra. Adesso è il momento di compiere le giuste scelte.

Si tratta di decisioni che, se prese con consapevolezza, porterebbero ad accelerare la transizione ecologica. Sarebbe, questa, una grande svolta per l’intero Paese, in direzione di un futuro più sostenibile.

Impostazioni privacy