Attenzione: se mangi questo pesce rischi di stare male

Alcune indagini sul pescato nel Mediterraneo Occidentale ci mostrano l’alto rischio alimentare se si ingerisce un determinato tipo di pesce.

Pesci che nuotano e si nutrono di plastica (Foto: Adobe Stock)

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha specificato come l’area del Mar Mediterraneo sia tra le più colpite dalle microplastiche insieme ai mari del Sud-Est dell’Asia oltre che al Nord del Pacifico e l’Atlantico.

Lo studio ha evidenziato come tra le specie marine esista ampia contaminazione da plastiche e che i pesci che contengono maggior plastica nel loro organismo sono le acciughe e le sardine.

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(Foto: Adobe Stock)

Questo tipo di pesce rappresenta anche il più consumato e venduto, arrivando a rappresentare addirittura il 39% delle vendite ittiche dell’area analizzata.

L’Istituto Spagnolo di Oceanografia (IEO), l’Istituto di Scienze Marine (ICM) del Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica (CSIC) e l’Istituto Francese di Ricerca per lo Sfruttamento del Mare (IFREMER) sono andati a fondo della situazione esaminata e si sono concentrati sulla parte occidentale del Mediterraneo.

Pesce contaminato a tavola: effetti sulla salute umana

Microplastiche trovate nei pesci (Foto: greenpeace.org)

Secondo questo stesso studio le aree in cui queste specie hanno una maggiore probabilità di cibarsi di microplastiche sono il Golfo di León-Delta del Ebro per le acciughe, e il Golfo di Alicante per le sardine.

A tal proposito, la scienziata dello IEO, Maria Grazia Pennino, ha specificato che “si tratta di uno dei primi studi a riscontrare la relazione tra l’incidenza delle microplastiche e l’aumento dei parassiti intestinali“.

Il consumo alimentare umano di questi pesci potrebbe portare ad una reazione dovuta alla presenza di parassiti e microplastiche, potrebbe così influire non solo sulla salute dei suddetti pesci ma anche su quella di chi li consuma a tavola.

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(Foto: cydnoticias.mx)

I rapporti della FAO hanno evidenziato che questi pesci, insieme ad altre specie marine come ostriche, cozze, vongole e molte altre sono solo una parte delle oltre 220 specie che ingeriscono rifiuti di microplastica in maniera regolare.

A conclusione di questa indagine si apprende sempre di più quanto è indispensabile agire sul marine litter e che è essenziale una sorveglianza regolare e continua degli ecosistemi marini, che permette di conoscerne impatto sulla salute delle specie marine e dell’uomo.

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