Cercare di seguire un’alimentazione sana è difficile, soprattutto ad oggi. Bisogna sempre prestare attenzione alla spesa. Tuttavia, con l’ingresso del nuovo anno, potrebbe esserci un duro colpo ad attenderci. Scopriamo di cosa si tratta.
Nel 2002, a causa dell’emergenza dovuta alla “mucca pazza”, è stato introdotto il primo percorso di trasparenza che prevede di specificare la provenienza della carne bovina. Nel 2003, questo cammino si è esteso anche al settore dell’ortofrutta, attraverso l’obbligo di indicare la varietà, la qualità e la provenienza di questi prodotti freschi.
![Attenzione alla spesa | Ecco quale duro colpo ci attende](http://www.ecocultura.it/wp-content/uploads/2021/11/spesa-1.jpg)
Dal 1° Gennaio 2004, è arrivato il vincolo di applicare un codice per l’identificazione delle uova e dal primo agosto, sempre dello stesso anno, il dovere di indicare sull’etichetta dei barattoli del miele, il Paese dove questo è stato raccolto.
Inoltre, il 7 Giugno 2005, è entrato in vigore il decreto che prevede di indicare il Paese di mungitura del latte fresco, mentre il 17 Ottobre, è stato approvato l’obbligo di etichettare il pollo Made in Italy.
Dal 1° Gennaio 2008 vige l’obbligo di specificare sull’etichetta l’origine della passata di pomodoro. Dal 19 Aprile 2017 quello di indicare la provenienza del latte e anche dei suoi derivati.
Ancora, il 13 Febbraio 2018 subentra l’imposizione di indicare anche la provenienza del grano utilizzato per realizzare pasta e riso. Il 26 Febbraio, sempre del 2018, è stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto interministeriale che impone di specificare l’origine di conserve, salse, concentrati e sughi.
Infine, recentemente l’Unione Europea ha esteso l’obbligo di indicare l’origine anche dei funghi e dei tartufi. Si tratta di traguardi estremamente importanti volti a tutelare i prodotti gastronomici italiani apprezzati e invidiati in tutto il mondo.
Ma non solo, si tratta di leggi che proteggono anche i consumatori che cercano di seguire un’alimentazione sana e di prestare attenzione alla spesa che fanno.
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Un duro colpo per la nostra spesa
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Oggi, ci troviamo in una situazione davvero preoccupante poiché, al termine di quest’anno, potrebbe attenderci un duro colpo. Una mossa che comporterebbe un grande danno per i produttori italiani e per i consumatori.
Il 31 Dicembre 2021, infatti, scadranno tutti quei decreti ministeriali che prevedevano l’obbligo di indicare e specificare sulle etichette la provenienza e la qualità di prodotti fondamentali. Parliamo, per esempio, del grano, pomodoro, latte e derivati e carne.
Se tutto questo si concretizzasse, sarebbe un enorme passo indietro. La battaglia storica, con la quale siamo riusciti ad ottenere più trasparenza e maggiore tracciabilità degli alimenti, improvvisamente risulterebbe completamente vana.
Il percorso seguito fino ad ora, ha apportato benefici indiscussi sia per le aziende che per gli acquirenti ed è impensabile dover fare marcia indietro in questo modo.
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A denunciare questa assurda situazione è stata Coldiretti, l’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana. Il bisogno di trasparenza è cresciuto notevolmente nel tempo.
In particolare, dopo il brutto periodo passato a causa della pandemia, le abitudini ed i consumi delle persone, hanno subito una grande modifica.
Gli italiani hanno riscoperto cosa significa qualità dei prodotti preferendo, ad oggi, maggiormente quelli italiani e locali. La ricerca di articoli sempre più salutari, e uno stile di alimentazione più sano, è quello che ora gli acquirenti richiedono.
Annullare i decreti, rifiutarsi di estenderli, significherebbe effettuare un ritorno diretto al passato che non possiamo assolutamente permettere.