Liberté, fraternité, egalité… Ecco la “nuova rivoluzione” di Parigi

Parigi, simbolo della Rivoluzione per eccellenza si lancia verso una nuova sfida. La sua rivoluzione é rosso, bianco e blu? No, verde! 

La bella e cosmopolita capitale francese non smette mai di sorprenderci. Da sempre capitale della moda, dell’arte e della cultura, Parigi è protagonista di una rivoluzione ecosostenibile che riguarda gli emblematici Champs-Elysées.

Champs Elysees
Champs Elysees (Pixabay)

Quest’arteria cittadina, voluta da Caterina De’ Medici nel 1616, è uno dei punti di collegamento principali della città. Ponte tra Place de la Concorde e Place Charles-de-Gaulles, oggi inizia a soffrire degli effetti dei turisti e dell’inquinamento.

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Come afferma The Guardian, questa tanto amata avenue parigina è oggi sinonimo di inquinamento, degrado e pericolo. Da aggiungere inoltre, che solo il 5% dei suoi visitatori è realmente parigino!

Ecco l’avvincente idea presso gli Champs-Elysees

In occasione delle Olimpiadi 2024, il sindaco Anne Hidalgo ha affidato questo ambizioso progetto all’architetto urbanista Philippe Chiambretta.

L’idea è quella di creare degli spazi più ampi dedicati ai pedoni e ai mezzi di trasporto ecologici, ridurre fortemente la viabilità del traffico e creare delle aree dove potersi dedicare allo sport “en plein air”.

Parigi
Torre Eiffel, Parigi (Pixabay)

Nonostante la crisi pandemica degli ultimi due anni, il restyling è in corso d’opera, con una spesa di circa 250 milioni di euro, per la gioia dei commercianti e i cittadini della capitale.

In ogni caso, sarà difficile vedere il progetto ultimato entro le Olimpiadi. Si presume che questo si verifichi entro il 2030, data fatidica in tutto il mondo per le questioni che riguardano il destino del pianeta.

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Parcheggi o parco giochi?

Quello degli Champs-Elysées è solo uno degli esempi di come la metropoli francese stia cercando di contribuire al rinnovo delle sue strutture ormai non più conformi ai nuovi standard di vivibilità.

Per esempio, entro il 2030, si prevede di limitare il numero dei parcheggi urbani da 84.000 a 24.000, creando, al loro posto, nuovi parchi urbani e aree culturali d’avanguardia. O ancora, la creazione di una rete di piste ciclabili lunga più di 1.000 km con annesso uno dei servizi Bike Sharing, Velib, più invidiato al mondo.

Dunque, grandi applausi e ammirazione per la sempre eterna Parigi, che, pur mantenendo il suo fascino antico e romantico, regala ai propri cittadini e al mondo intero nuove prospettive ecosostenibili. Chapeau!

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