Perché i rifiuti organici possono diventare una preziosa risorsa

Grazie ad un innovativo progetto, i rifiuti organici potrebbero diventare una risorsa preziosa per la società. Scopriamo subito insieme di cosa si tratta.

I rifiuti stanno causando grandi problemi, soprattutto per specifiche e grandi realtà. Una giusta raccolta e un adeguato trattamento dei materiali organici presenti all’interno dei centri urbani è qualcosa di fondamentale al giorno d’oggi.

Rifiuti organici (Pixabay)

Inoltre, questo potrebbe essere un punto di partenza per il raggiungimento di una gestione efficiente e sostenibile dei prodotti di scarto.

Questi, al giorno d’oggi, possono essere trasformati in preziose risorse. Non solo, essi potrebbero essere impiegati per la realizzazione di bioprodotti dal notevole valore aggiunto. Parliamo di un processo innovativo diretto verso un sano modello di economia circolare.

Affinché tutto questo avvenga, è necessario creare un’interazione tra l’economia circolare e la bioeconomia. Due rami molto simili tra loro che, però, si distinguono per un importante fattore.

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L’economia circolare è finalizzata principalmente a potenziare il riciclo dei materiali per impiegarli sotto nuove forme. La bioeconomia, invece, punta ancora più in alto cercando di effettuare una transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili.

Unire queste due funzionalità non è facile, tuttavia, ad oggi, risulta indispensabile. È necessario definire delle strategie comuni e investire in queste nuove forme economiche, affinché i processi di gestione dei rifiuti possano trasformarsi realmente in qualcosa di costruttivo ed ecologico.

Un progetto che trasforma i rifiuti organici in una preziosa risorsa

Rifiuti (Pixabay)

A tal proposito, è nato un progetto europeo chiamato Biocircularcities. Si tratta di un’iniziativa attraverso la quale l’economia circolare, la bioeconomia e la gestione innovativa dei rifiuti organici, interagiscono tra loro per raggiungere un unico e comune obiettivo.

Attualmente il progetto coinvolge 6 Paesi: Spagna, Lussemburgo, Belgio, Estonia, Bulgaria Italia. È rappresentano da otto partner, ENEA è quello italiano.

Inoltre, si svolge e dirama in tre contesti urbani differenti, nella città spagnola di Barcellona, nella cittadina bulgara Pazardzhik e nella zona rurale italiana di Napoli.

Nello specifico, l’intero piano è fondato su basi molto solide e programmi di analisi che tengono conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei prodotti, dei servizi, delle tecnologie e dei sistemi.

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I propositi sono quelli di considerare e migliorare tutte le fasi del ciclo di vita dei beni. Dall’estrazione delle materie prime, tenendo conto della produzione, prestando attenzione all’utilizzo e alla distribuzione, fino ad arrivare allo smaltimento delle stesse.

Il modello di economia circolare è in forte espansione e si sta diffondendo in maniera molto rapida. Tuttavia, la strada verso una transizione ecologica completa è ancora lunga.

I buoni propositi sono tanti e anche molto validi ma, il passaggio ad una società che si possa considerare realmente green non si può ancora dire che sia stato raggiunto.

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