Hai mai pensato di cucinare con l’energia dei rifiuti? Ecco l’incredibile idea!

E se vi dicessimo che da oggi è possibile cucinare utilizzando il letame come fonte di combustione? Non è una bufala ed è anche una realtà che potrebbe far bene alla salute del pianeta. Curiosi?

Chi è nato prima dell’avvento e della proliferazione dell’elettricità come fonte di energia, si ricorderà delle pesanti bombole a gas che servivano per cucinare o per scaldare la casa.

Cucina nel mondo
Cucina nel mondo (Pixabay)

Questa realtà così distante costituisce ancora oggi una fonte di energia usata da molti, soprattutto nei paesi dove ancora non vi è accesso alla rete elettrica.

Il problema reale è che, queste risorse, oltre che limitate, sono dannose per l’ambiente. Ce lo riferisce proprio IRENA, l’Agenzia internazionale per le Energie Rinnovabili.

Nel suo report, intitolato “Biogas for Domestic Cooking Technology Brief”, si affronta la tematica relative al biogas, dai suoi limiti alle sue potenzialità.

Non è bello ciò che è bello ma…

Fa sorridere pensare che il punto di partenza di questi biogas, ovvero la materia con cui questi si realizzano, sia costituita da composti organici di varia natura, tra cui letame e liquami e rifiuti organici.

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Per gli scettici, la combustione di queste materie prime può essere utilizzato non solo per cucinare, ma anche per illuminare la casa e addirittura, se ben trattato, diventare combustibile per i mezzi di trasporto.

BIOGAS
Contenitore di biogas , gas naturale (Pixabay)

Il motivo per cui ancora questo modello energetico non si sia espanso a macchia d’olio risiede in una serie di fattori che dobbiamo tenere in considerazione.

In primis, i costi iniziali sono davvero alti perché si aggirano intorno ai €500/€1500. Inoltre non esistono degli incentivi da parte dello Stato e vi è ancora una scarsa conoscenza della materia.

Fenomeno in diffusione: chi compra il servizio?

Nonostante si tratti di un elemento ancora poco conosciuto sul mercato mondiale, ci sono tanti paesi che usufruiscono dell’energia derivata da questa nuova risorsa.

I dati confermano che sono oltre 50 milioni le stufe a biogas installate in diversi paesi del mondo, con un aumento progressivo del 10% annuo.

stufa a gas
Fiamma da stufa a gas (Pixabay)

Tra i Paesi più attivi in questo senso spicca, con grande sorpresa, la Cina, seguita dall’India e dalla Germania. In coda gli altri Paesi europei e al fanalino di coda, troviamo gli Stati Uniti.

Benefici per tutti!

Qualora questo nuovo modello di sostenibilità prendesse il sopravvento, i costi di gestione del servizio diventerebbero molto bassi e non sarebbe più necessario dover acquistare carbone e legname per l’energia.

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Tra le altre motivazioni, smetteremmo di respirare particelle nocive nel processo di combustione degli elementi biodegradabili.

Perciò, se è vero che è dal basso non si può solo che risalire, contribuiamo tutti a migliorare le sorti delle nostre vite quotidiane..a costo di sopportare cattivi odori!

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