Conferenze, ricerche e scoperte desolanti hanno tutte un minimo comune denominatore. Il nostro pianeta è in pericolo e la colpa è da attribuire alla condotta indisciplinata delle grandi potenze mondiali in anni e anni di incuria e profitto. Ma oltre ai fiumi, anche gli oceani stanno male a causa dell’inquinamento.
Non vi sembra di star ascoltando lo stesso disco rotto da un bel po’? Prima magari la melodia era pure orecchiabile, poi è diventata un fastidioso brusio di sottofondo ed infine una nenia insopportabile. Ecco, questi sono gli effetti dei cambiamenti climatici sulla nostra vita, ma soprattutto sul nostro Pianeta.
![Pianeta](http://www.ecocultura.it/wp-content/uploads/2022/06/modno-30.06.2022-ecocultura.it_.jpg)
Nella fanatica seconda era del positivismo, non c’era spazio per avvertenze, timori e dubbi. Il nuovo Millennio era una promessa e la globalizzazione un’aurea conquista, salvo poi – a più di 20 ani dal massacro di Genova – presentare il suo conto iper salato. Il Po e il razionamento dell’acqua nel Nord Italia, sono solo alcune delle catastrofi già annunciate.
Insomma, conferenze, ricerche e scoperte desolanti hanno tutte un minimo comune denominatore. Il nostro Pianeta è in pericolo e la colpa è da attribuire alla condotta indisciplinata delle grandi potenze mondiali in anni e anni di incuria e profitto. Ma oltre ai fiumi, anche gli oceani stanno male a causa dell’inquinamento.
Il nostro Pianeta è sotto emergenza oceanica
Si concluderà oggi la conferenza in corso a Lisbona per fare il punto della situazione sulla salvaguardia e la sostenibilità degli ecosistemi marini. Tuttavia, gli ultimi rilevamenti mostrano una condizione altamente critica e preoccupante. La Conferenza dell’ONU sull’Oceano, infatti, ha parlato senza mezzi termini di “emergenza oceanica“, che avrà anche ripercussioni sull’intera Agenda 2030 se non si interviene subito.
![emergenza oceanica](http://www.ecocultura.it/wp-content/uploads/2022/06/oceano-30.06.2022-ecocultura.it_.jpg)
Il problema più grave degli oceani riguarda i tantissimi rifiuti di plastica che finiscono la loro – non breve – vita galleggiando per secoli e secoli indisturbati. In questo senso, la Pacific Trash Vortex, ovvero la grande isola di rifiuti composta principalmente di plastica che si trova nell’oceano Pacifico, è l’esempio più disfunzionale della nostra società capitalista e materialista, votata solo al benessere a discapito, però, di tutto il resto.
![rifiuti](http://www.ecocultura.it/wp-content/uploads/2022/06/oceano-2-30.0.jpg)
Secondo il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, l’impegno di tutte le Nazioni per la salvaguardia degli oceani ancora è davvero scarso. Malgrado, infatti, negli ultimi cinque anni si sia raggiunto qualche obiettivo, ancora è davvero tanto il lavoro da fare, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti di plastica. Proprio per questo, Guterres ha anche chiesto pubblicamente un cambio di rotta, investendo molte più risorse.