The Ocean Cleanup: ecco come ridurre la plastica negli oceani

The Ocean Cleanup è attiva dal 2013 per ridurre la plastica dei vortici nell’oceano. L’organizzazione ha sperimentato tecnologie innovative per raggiungere obiettivi ambiziosi. 

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Ocean Cleanup (foto: sito web Oceancleanup)

Ogni anno milioni di tonnellate di plastica vengono immesse nell’oceano, in particolare attraverso i fiumi. Questi rifiuti galleggiano e creano delle vere e proprie isole, la più grande si trova nell’Oceano Pacifico e viene detta appunto “Great Pacific Garbage Patch“. I materiali plastici restano nelle acque per decenni e necessitano di essere rimossi con interventi mirati.

Attiva dal 2013, The Ocean Cleanup è attiva per raccogliere quanta più plastica possibile e rimuoverla dagli oceani di tutto il mondo. La fondazione non a scopo di lucro è stata fondata dall’inventore danese Boyan Slat quando aveva solo 18 anni e comprende ad oggi oltre 90 ingegneri, ricercatori, scienziati e tecnici informatici che lavorano quotidianamente per raggiungere l’obiettivo di ripulire i mari.

Al momento, oltre 5 trilioni di pezzi di plastica inquinano l’oceano. Oltre al “Great Pacific Garbage Patch“, ci sono altre quattro vortici di rifiuti che hanno un impatto molto dannoso sull’ecosistema marino e sulla nostra salute.

Le tecnologie avanzate che sono state sviluppate da Ocean Cleanup possono quindi aiutare a combattere il problema dei rifiuti plastici negli oceani. Dal momento che questi ultimi confluiscono in enormi vortici in mezzo al mare, i macchinari utilizzati dalla startup devono essere in grado di agire in modo efficace singolarmente ma anche come se fossero un unico grande macchinario.

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Una tecnologia scalabile

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Ocean Cleanup (foto: sito web Oceancleanup)

La plastica viene raccolta in un solo punto e poi trascinata a riva per essere riciclata. Oltre al macchinario che agisce in acqua rimuovendo la plastica, altri hanno lo scopo di prevenire che quest’ultima finisca negli oceani attraverso i fiumi. Si tratta della prima tecnologia scalabile creata a questo scopo, un’innovazione che può fare strada a tante altre aziende.

Il sistema viene alimentato in modo completamente sostenibile, al 100% da pannelli solari, ed è in grado di estrarre la plastica autonomamente. Può essere posizionato nella maggior parte dei fiumi di tutto il mondo e da quanto si legge sul sito della fondazione tra gli ambiziosi obiettivi di questa tecnologia c’è quello di risolvere il problema della plastica nelle acque di 1.000 dei fiumi più inquinati.

Ocean Cleanup ha realizzato il primo prodotto a partire dai rifiuti plastici recuperati nell’oceano: nel 2019, ha lanciato un paio di occhiali da sole totalmente riciclati. Sono prodotti in Italia da Safilo e rappresentano appunto il primo oggetto creato con la plastica proveniente dal “Great Pacific Garbage Patch“.

Grazie alla collaborazione dei governi e delle imprese a livello globale, Ocean Cleanup vuole mostrare che si può contribuire attivamente ad arrivare all’obiettivo finale: rimuovere il 90% della plastica dei vortici negli oceani entro il 2040.

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