Il metaverso per le imprese: di cosa si tratta il nuovo progetto di Microsoft?

Microsoft dà il via al suo progetto sul metaverso. Il gigante dell’informatica non rimarrà indietro rispetto alle altre aziende e si butta nella mischia con il lancio di un nuovo prodotto che coinvolgerà la realtà virtuale.

Con l’avvento della pandemia, il mondo del lavoro è cambiato radicalmente. Lavorare da casa, le conference call, i collegamenti al pc. Ci siamo dovuti adeguare a gestire e trasformare le nostre vecchie abitudini, e siamo stati abbastanza bravi nel farlo.

Microsoft lavora sul metaverso. Creerà una piattaforma virtuale per le aziende (Fonte Pixabay)

Le conference call, però, potrebbero cambiare ulteriormente. Microsoft sta lavorando ad un nuovo programma che possa aggiungere il 3D alle nostre videochiamate, di lavoro ma anche nei giochi.

L’amministratore delegato di Microsoft spiega come il metaverso possa essere d’aiuto nelle riunioni di lavoro per dare un senso di partecipazione più completo alle call. In questo modo, attraverso degli avatar, i partecipanti potranno ritrovarsi insieme in una stanza virtuale.

LEGGI ANCHE >>> Internet può contribuire all’inquinamento ambientale?

Anche Facebook sta cercando di percorrere la stessa strada, ma per motivazioni più affini all’intrattenimento. Microsoft ha deciso, invece, di partire con l’implemento di questa nuova tecnologia per le imprese.

Per questo motivo, le ambientazioni create non saranno di fantasia, come potrebbe essere per dei giochi. Il programma proporrà dei veri e propri luoghi di lavoro che rispecchino la realtà il più possibile.

Microsoft apre le porte al metaverso, ma di cosa si tratta?

Gli avatar sono personaggi creati dagli utenti per vivere nel metaverso (Fonte Pixabay)

Il termine metaverso è stato creato dallo scrittore Neal Stephenson nel suo romanzo Snow Crash, del 1992. Viene descritto come una realtà virtuale condivisa con Internet, dove vivono gli avatar delle persone, che hanno un corpo in 3D.

Insomma, per rendere l’idea, ricordiamoci il film “Avatar” di James Cameron, in cui il soldato Jake Sully, per avvicinarsi al mondo di Pandora, utilizzava il suo avatar che aveva le fattezze degli abitanti del pianeta.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Mark Zuckerberg: indagano gli effetti dei social sulla salute mentale

La sua idea è stata sviluppata in parte in giochi come Second Life. Si tratta di un gioco virtuale lanciato nel giugno del 2003. Questo appartiene ad una piattaforma informatica in cui gli utenti, detti residenti, vivono la loro vita virtuale sotto forma di avatar.

All’interno del gioco si può creare una vera e propria vita virtuale fatta di lavoro, rapporti con altri residenti, matrimoni, addirittura modelli di business con la conversione della moneta virtuale in soldi veri.

Affiancare questo tipo di tecnologia ad un modello che sia relativo al vero mondo del lavoro rappresenta una sfida che la Microsoft non si può lasciar scappare, e che sicuramente non può e non vuole perdere.

Impostazioni privacy