La terra piange l Ecco perché rischiamo l’estinzione

La rivoluzione industriale dell’ultimo secolo ha avuto come risultato un inquinamento del suolo massiccio e pericoloso. Pesticidi, materiali di scarto, sostanze chimiche ed esposizione costante a materiali radioattivi, mettono fortemente a rischio la nostra stessa esistenza. Scopriamo la verità.

Le sostanze inquinanti possono presentarsi sotto diverse forme. Possono essere gassose, liquide o solide. Le stesse, però, hanno il medesimo risultato: alterano il terreno portandolo, in alcuni casi, a diventare addirittura incompatibile con ogni forma di vita.

La terra piange (foto: elpais.com)

Si tratta di una problematica estesa ad ogni parte del mondo, anche se con intensità differenti. I terreni sono inquinati e questo si riflette sulla salute delle piante, degli animali, e anche sulla nostra.

Le cause sono da attribuirsi esclusivamente alle attività dell’uomo. Dallo smaltimento dei rifiuti, industriali e non, quasi criminale, alle estrazioni di idrocarburi portate avanti con metodi aggressivi, sono tante le problematicità innescate da noi umani.

L’inquinamento causato da sostanze nocive di origini belliche e l’agricoltura intensiva, sono altrettanto causa di un importante danno ambientale.

Inquinamento
Il suolo viene costantemente inquinato da rifiuti non riciclati (Foto Pixabay)

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Negli anni, abbiamo più volte assistito ai risultati prodotti da questi comportamenti scellerati. Per citarne qualcuno, desertificazione dovuta a terreni diventati sterili, ecosistemi impoveriti, avvelenamento dei terreni dovuti a fughe radioattive.

Le zone contaminate rimangono tali finché la natura, con cicli che possono durare anche centinaia di anni, non riesce da sola a riconvertire le sostanze tossiche in materiali innocui. Oltre ad essere inutilizzabili, questi terreni possono rivelarsi pericolosi a causa di emissioni tossiche e, se utilizzati comunque per l’agricoltura, possono apportare ingenti danni alla nostra salute.

Come combattere l’inquinamento del suolo

Inquinamento del suolo
Inquinamento dei corsi d’acqua (Fonte Pixabay)

Innanzitutto, sarebbe necessario cambiare drasticamente i nostri modelli produttivi. Iniziare con il vietare attività industriali che producono scarti tossici. Non solo, spingere sull’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti biologici ed evitare allevamenti e coltivazioni intensive.

Occorre dunque smaltire i rifiuti in modo efficiente, con una catena di riciclaggio funzionante. Oltre a ciò, risulta necessario eliminare, secondo le leggi vigenti, i rifiuti tossici che spesso vengono buttati in aperta campagna o in mare.

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Privatamente diminuire, se non eliminare del tutto, l’utilizzo di materiali plastici, di detersivi inquinanti. Preferire, poi, l’utilizzo di indumenti di cotone. Scegliere borse per la spesa riutilizzabili o almeno biodegradabili. Compostare i nostri rifiuti organici.

È molto importante anche tentare di risanare i terreni malati. Il bio-risanamento, infatti, è una pratica che sta prendendo ampio utilizzo.

La stessa consiste nel cercare di bonificare i terreni contaminati attraverso l’impiego di batteri, piante o funghi. I risultati che si stanno avendo sembrano essere interessanti e lasciano ben sperare.

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