“L’ Europa é brava ma non si applica” l Temperature hot alla Cop26

Vi ricordate quando a scuola la professoressa vi diceva “è bravo ma non si applica”? Bene, è quello che è successo all’Europa in occasione della Cop 26 di Glasgow. Scopriamo insieme cosa funziona e cosa non. 

I numeri parlano chiaro. Le nazioni impegnate nel summit di Glasgow, concluso qualche giorno fa, sono ben lontane dalla sufficienza per quel che riguarda gli obiettivi climatici del 2030.

Riscaldamento globale
Riscaldamento globale (Foto Pixabay)

È quanto rivela lo studio Climate Action Tracker, un’analisi realizzata grazie alle sinergie delle due ONG Climate Analytics e NewClimate Institute.

Questo studio, che fa riferimento agli obiettivi presi in occasione dell’Accordo di Parigi sul clima, rivela che entro il 2100 la temperatura del globo aumenterà del 2,4% invece che del 1,5%.

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Facciamo chiarezza: cos’è l’Accordo di Parigi?

Prima di procedere con le considerazioni attuali, è doveroso sapere in cosa consistono gli accordi presi a Parigi nei confronti del surriscaldamento globale.

In occasione della Conferenza climatica di Parigi che si è tenuta nel 2015, gli Stati partecipanti si sono impegnati a redigere un piano d’azione nei confronti dell’ambiente con scadenza al 2020 e rinnovabile negli anni.

Temperatura
Aumento temperatura terrestre (Foto Pixabay)

Un aspetto sicuramente positivo è il fatto che questo trattato sia giuridicamente vincolante nel quadro delle Nazioni Unite e non tenga conto delle divergenze che sussistono tra paesi industrializzati e in via di sviluppo.

In questo modo, i primi saranno promotori di idee per ridurre le emissioni di gas serra, mentre i secondi si impegneranno a generare business più orientati verso la sostenibilità.

Con queste premesse, si potrà raggiungere l’obiettivo principale, ossia di limitare ben al di sotto dei 2° Celsius l’aumento della temperatura terrestre.

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Tornando al presente, si nota che, nonostante i buoni propositi, continua ad imperare un forte egoismo da parte degli Stati industrializzati, i quali preferiscono migliorare le proprie condizioni economiche.

D’altro canto, i Paesi in via di sviluppo, non solo continuano la loro lotta per la sopravvivenza, ma tendono a voler far parte del gruppo di oligarchi che governa il mondo.

In questo scenario così confuso, la sorte di tutte le etnie presenti sul pianeta è in serio pericolo. Sembrano concetti così ripetuti, eppure le conseguenze del riscaldamento globale sono la causa di tutti gli incendi disastrosi a cui assistiamo ogni giorno, così come quelle dello scioglimento dei ghiacciai, catastrofico per l’ecosistema.

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Fortunatamente per tutti, i giovani d’oggi sono molto attenti alle tematiche dell’ambiente e sono portatori di messaggi positivi, che tutti dovremmo seguire.

Generazione Z
Generazione Z (Foto Pixabay)

Secondo un sondaggio promosso da Sorgenia, la Generazione Z crede nell’utilizzo dei trasporti pubblici come principale mezzo di trasporto. Non solo, é attenta alla raccolta differenziata e cerca di comprare il cibo da contadini e produttori diretti.

Dietro una grande nazione c’è sempre un grande popolo… dimostriamolo anche noi!

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