Shock: gli elefanti uccisi da una discarica di plastica a cielo aperto

C’è una strage silenziosa di elefanti che continua a mietere vittime. I pachidermi si avvicinano alle discariche in cerca di cibo ma trovano solo plastica non smaltita, la ingeriscono e muoiono.

I cambiamenti climatici che colpiscono gli habitat naturali, spesso per colpa dell’uomo, spingono sempre più animali verso le zone abitate dagli esseri umani. Molte specie infatti, anche a causa degli equilibri mutati negli ecosistemi, non trovano cibo lì dove lo hanno sempre avuto a disposizione.

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Elefante morto nella discarica (foto: Associated Press)

Così, vanno in cerca di qualcosa da mangiare laddove sanno che gli uomini consumano e gettano rifiuti. Questi ultimi diventano, quindi, un pasto che però può portare a conseguenze molto negative per gli animali.

E’ il caso dello Sri Lanka, in particolare della discarica a cielo aperto che si trova nel villaggio di Pallakkadu dove da ormai 8 anni si assiste a una silenziosa strage di elefanti.

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Sono almeno 20, infatti, i pachidermi che hanno trovato la morte dopo essersi cibati con i rifiuti trovati in questo luogo. Gli ultimi due esemplari sono deceduti la scorsa settimana: i loro corpi sono stati trovati senza vita nei pressi della discarica.

Ma perché gli elefanti hanno libero accesso a questo luogo? La discarica è stata aperta nel 2008 e dovrebbe accogliere i rifiuti riciclati provenienti da 9 villaggi circostanti; tuttavia, in realtà non avviene alcun riciclo. Lo dimostra anche la plastica non degradabile ingerita dai pachidermi morti la scorsa settimana.

Discariche killer per elefanti

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Elefanti nella discarica in Sri Lanka (foto: Associated Press)

Oltre al materiale non riciclato presente nel sito, negli anni c’è stato anche un altro problema che ha reso facile l’accesso per gli elefanti. Nel 2014, infatti, la recinzione che chiudeva la discarica si è rotta perché colpita da un fulmine e da allora nessuno ha provveduto a ripararla.

Per questo motivo, i pachidermi affamati si recano in quell’area dove sanno di trovare del cibo. In realtà, quello che trovano e mangiano è molto diverso e spesso letale per questi esemplari. Il veterinario che ha analizzato i corpi dei due elefanti deceduti la scorsa settimana, Nihal Pushpakumara, ha riportato di avere trovato solo “polietilene, involucri di cibo, plastica, altri materiali non digeribili e acqua“.

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Quando gli elefanti si nutrono di rifiuti, non riescono a digerirli e quindi smettono di mangiare. Così, diventano troppo deboli per potersi mantenere in piedi (vista anche la loro mole) e dunque faticano a nutrirsi di acqua o cibo. Questo li porta inevitabilmente alla morte.

Nel Paese la riduzione degli habitat è un enorme problema, che porta alla morte numerosi animali. Solo per quanto riguarda gli elefanti, in Sri Lanka nel 1800 erano presenti 14 mila esemplari; nel 2011 erano drasticamente diminuiti a 6 mila. Se il Governo non interviene, la popolazione di questi meravigliosi animali calerà inesorabilmente così da portarli all’estinzione.

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