Dormi supino, sul fianco o a pancia in giù? Attento ne va della tua salute

Il modo in cui dormi può diventare un elemento centrale per la tua salute. Non è un mistero né una novità, infatti, che riposare bene implica stare bene. Eppure ora i ricercatori hanno vagliato una curiosa ipotesi che potrebbe dirci molto, ma molto di più, su alcune delle malattie neurodegenerative più comuni con l’avanzare dell’età. 

Non si può bloccare né stravolgere il corso naturale della nostra vita e della nostra salute. Tuttavia, si può sempre fare qualcosa per migliorarla e sistemarla, soprattutto quando si parla di malattie neurodegenerative. Si tratta, infatti, di patologie disabilitanti che a lungo andare inibiscono la libertà e la vita di chi ne è affetto.

Modo in cui dormi
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Il morbo di Parkinson, l’Alzheimer e la sclerosi multipla, anche se con una sintomatologia diversa tra loro, sono le malattie più comuni della cosiddetta terza età. Tutte e tre, infatti, compaiono quando il soggetto manifesta una graduale perdita di tessuto cerebrale. Per quanto riguarda la SLA, non ci sono al momento cure capaci di debellare completamente la malattia, eppure ora alcuni ricercatori hanno vagliato una curiosa ipotesi che potrebbe dirci molto, ma molto di più.

Il punto di partenza è inusuale, ma non scontato. Il modo in cui dormi può diventare un elemento centrale per la tua salute. Non è un mistero né una novità, infatti, che riposare bene implica stare bene.

Dormi male o non dormi tutta la notte? Non stai eliminando i rifiuti tossici

L’ obiettivo era studiare il sistema di smaltimento dei rifiuti del cervello che si attiva proprio mentre dormiamo. In breve, secondo i ricercatori, avere difficoltà a riposare oppure non dormire tutta la notte significa non eliminare correttamente i “rifiuti tossici” prodotti durante la giornata. Alla base del morbo di Parkinson, dell’Alzheimer e della sclerosi multipla c’è proprio l’accumulo di queste proteine ​​di scarto.

SLA
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IL nostro corpo, infatti, è una macchina e – in quanto tale – anche lei ha degli elementi tossici per il nostro organismo da smaltire. Nel caso del cervello, le proteine tossiche vengono rimosse dal sistema glinfatico. Ma se si riposa male, questo processo non si avvia correttamente. Ecco perché gli anziani sono più a rischio, perché più si invecchia, più la qualità del sonno si deteriora, con l’insorgere così di malattie neurodegenerative.

Dormire di lato
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Ma anche la posizione in cui dormiamo può fare la differenza in questo processo. Dormire di lato, ad esempio, è più efficace e garantisce un rimozione di rifiuti tossici maggiore nel nostro cervello rispetto alla posizione supina o prona. Non è ancora chiaro, però, perché una posizione favorisca o meno il sistema glinfatico. E’ probabile che molto dipenda dalla compressione del nostro corpo mentre dormiamo e dall’allungamento dei tessuti.