Italia, lo spreco alimentare cresce di nuovo nella nostra nazione

Lo spreco alimentare in Italia cresce di nuovo dopo una situazione migliorata durante il primo periodo della pandemia. Una tendenza che aumenta i problemi ambientali legati a rifiuti e smaltimento. Tra quelli più sprecati ci sono ortaggi e frutta.

La pandemia, nel 2020, sembrava avesse fatto capire agli italiani quanto fosse importante evitare gli sprechi alimentari. In effetti, visti i problemi lavorativi, il rischio di supermercati chiusi e i problemi di approvvigionamento, non sprecare il cibo era di primaria importanza.

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Lo spreco alimentare in Italia ha avuto un’impennata rispetto allo scorso biennio (foto pixabay)

Il report presentato invece alla Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, ha portato alla luce il dato del 2021. In Italia gli sprechi hanno avuto di nuovo un innalzamento. Sopratutto nel sud. Si salvano sulla media nazionale centro e nord.

Questo si traduce in miliardi di euro utilizzati per cibo che è poi andato sprecato. Per l’esattezza, tra gli sprechi nelle filiere di produzione, nella distribuzione, nel commercio e in quello nelle nostre case, parliamo di € 10.444.931.606, quasi 10 miliardi e mezzo.

Parlando solo dello spreco casalingo, ognuno di noi getta via una media di 595,3 grammi alla settimana, che all’anno si traducono in quasi 31 kg di cibo gettato via a testa. Una quantità davvero troppo alta.

Spreco alimentare, i prodotti più buttati e il perché di questo spreco

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I dati riportano che nel sud Italia si tende a gettare via più cibo (foto pixabay)

In cima alla lista dei prodotti sprecati svettano, purtroppo, prodotti freschi come frutta e verdura. Ovviamente al puro spreco di cibo, si aggiunge lo spreco di denaro, lo spreco di risorse, il danno ambientale. Una catena di montaggio in cui un danno tira l’altro.

Dal report risulta che le famiglie sprecano il cibo principalmente perché si dimenticano di averlo. Ma anche perché i cibi acquistati sono già vecchi, mantenuti in frigo e una volta a casa fanno in fretta a diventare cattivi. In molti calcolano male la quantità da comprare.

Nonostante l’aumento dello spreco alimentare, però, l’Italia rimane comunque la migliore rispetto al resto dei paesi presi in esame per lo studio fatto. Gli spagnoli sprecano 836 gr settimanali, i tedeschi 1081 gr, gli inglesi 949 gr e i cinesi 1153 e gli americani 1453 gr.

Rispetto ad altri standard siamo quindi molto più virtuosi. Il fatto, però, di non essere in cima alla lista degli “spreconi” non deve fermarci dal cercare di migliorare, di nuovo, una situazione che apporta danni alla natura e all’economia.

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