Rincaro benzina: perché non diminuisce il prezzo? No, non è solo colpa della guerra

Con il rincaro benzina il prezzo del carburante sta nuovamente sfiorando cifre assurde. Ma qual è il reale motivo? Il conflitto Russia-Ucraina non è la sola ragione

Dopo solo un mese dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, il prezzo della benzina, così come tante altre fonti di energia ha toccato cifre stellari. Gli aumenti vedono circa 25/30 cent. in più al litro, rincaro che ha certamente colpito di più il carburante senza piombo, pur considerando che neanche diesel e metano sono stati risparmiati. Il problema dei rincari benzina però non sembra problema di ultimi tempi, anzi, già negli anni le accise avevano fortemente colpito il costo reale del carburante, pur rimanendo in una cifra al litro inferiore all’euro e cinquanta cent.

rincaro benzina
Perché il carburante sta costando così tanto?
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Resta comunque innegabile che l’Italia sia sempre stato il paese con il costo di carburante più alto, escludendo Germania e Finlandia, giocando ugualmente ad armi pari. Tuttavia la domanda che molti italiani si stanno ponendo in questi giorni è: perché il nostro paese ha costi così alti, ma soprattutto, quando scenderanno i prezzi della benzina? Il motivo scatenante dei rincari non è solo la guerra in Ucraina, ma altri piccoli dettagli che fanno la differenza.

Quando terminerà il rincaro benzina? Alcune possibili risposte e soluzioni per risparmiare

Come abbiamo già detto, il problema del rincaro benzina sta nettamente facendo soffrire milioni di famiglie italiane costrette a spostarsi per lavoro, in alcuni casi persino a viaggiare da una città ad un’altra pur di raggiungere la propria sede lavorativa. Se consideriamo che all’incirca con 20 euro di benzina si raggiunge al massimo il carico di 9 litri, le spese iniziano a diventare insostenibili, soprattutto perché un pieno non viene più a costare 50/60 euro, ma 80/90 euro nei casi peggiori. Da dove deriva quindi questo aumento spropositato dei costi di benzina? Certamente il conflitto tra Russia e Ucraina ha condizionato i costi, anche perché la prima rifornisce per la maggior parte diverse fonti di energia.

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Partendo dal gas, arrivando alla luce sino al petrolio e in questo forse, il nostro paese ha sbagliato nel non allargare mai ‘i propri orizzonti’, prendendo ad esempio in considerazione le energie rinnovabili, ormai attuate da tantissimi altri paesi. Oltre alla Russia vista come la maggior produttrice di energia nel mondo, la NATO ha sanzionato moltissimo il paese per aver determinato il conflitto, ecco perché la ragione dei rincari può anche risiedere in questo. Ma come detto poc’anzi, le ragioni non ricadono solo sulla guerra. Ad esempio il prezzo del petrolio nel Mediterraneo è cresciuto a dismisura nell’ultimo anno, sopratutto quello del Brent, con un costo di ben 104, 83 dollari per singolo barile.

Così come è successo per il rincaro bollette, in cui lo Stato ha messo a disposizione un bonus di 200 euro per tutte le famiglie, anche le aziende private hanno avuto la possibilità di mettere a disposizione per i loro dipendenti un bonus benzina, fruibile non in denaro, ma in buoni e voucher di sconto. Il modo migliore per risparmiare al momento sulla benzina, considerando che i rincari non sono ancora databili in termini di fine, sembra quello di lasciare la macchina posteggiata in garage quanto più possibile, incrementando gli spostamenti a piedi che oltre a far bene all’ambiente, ci garantiscono quel movimento giornaliero da cui trarre certamente beneficio.

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