Le reti da pesca gettate in mare diventano trendy. L’idea tutta italiana

Il progetto “Risacca” che dà nuova vita alle reti da pesca, combattendo l’inquinamento dei mari. L’idea tutta italiana ha vinto il “Green Impact Med 2021”.

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Le reti da pesca inquinano i mari (foto: Pixabay)

Parte da Mazara del Vallo, in Sicilia, il progetto rivoluzionario che vuole riciclare le reti da pesca per salvare i nostri mari dall’inquinamento. Come? Trasformandole in borse e zaini: un prodotto che diventa così etico, dal design innovativo e sostenibile. Un’idea che si è classificata al primo posto nel progetto europeo Green Impact Med, promosso dalla Fondazione di Comunità di Messina e che vuole sostenere gli imprenditori della green & social economy.

Il progetto siciliano si chiama “Risacca” e, come obiettivo, ha proprio quello di rigenerare le reti non più riparabili utilizzate per la pesca nel territorio di Mazara del Vallo. Un territorio dove si trova un’enorme quantità di reti da pesca e non solo: Green Impact Med Program parla di 10mila chilogrammi di rifiuti marini che ogni anno vengono gettati in quest’area.

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Per questo, progetti di economica circolare come “Risacca” sono fondamentali per aiutare a contrastare l’abbandono di rifiuti e l’inquinamento che spesso provoca ripercussioni anche sulla fauna marina. Ma come funziona il riciclo delle reti da pesca per renderle sostenibili?

“Risacca”, a cuore la salute del mare

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Anche i pescatori sensibili al tema dell’inquinamento marino (foto: Pixabay)

Il progetto “Risacca” parte dalla collaborazione di diversi attori sul territorio di Mazara del Vallo: i pescatori locali, l’imprenditore Carlo Roccafiorita, gli esperti di design del prodotto Federica Ditta e Cristiano Pesca. L’idea vuole anche rispondere a un’esigenza dei pescatori, che spesso non sanno come comportarsi nella gestione dei rifiuti per via della complessa burocrazia che riguarda il tema nel settore ittico.

Ma anche la tematica della salvaguardia dei mari è sempre più sentita dai pescatori, che negli anni si sono resi conto di come l’ecosistema marino stia cambiando negativamente anche a causa dell’inquinamento delle acque, con la plastica che viene catturata anche dalle reti dei pescatori.

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Le borse e gli zaini verranno realizzati rispettando la tradizione e il lavoro artigianale: le reti saranno, infatti, riparate con l’antica tecnica della sarcitura. Per avviare la produzione verrà promosso un equity crowdfounding, a partire da ottobre 2021. In questo modo, si coinvolgeranno anche le comunità locali e si promuoverà una sensibilizzazione sul tema: le reti da pesca abbandonate in mare sono un problema non solo a Mazara del Vallo, ma in tutta Italia e nel mondo.

Si stima che a livello globale vengano abbandonate nei mari tra le 500mila e 1 milione di tonnellate di reti in disuso, le quali vanno a diventare delle vere e proprie reti fantasma che infestano le acque. Sarebbero necessari dai 600 agli 800 anni perché queste reti si deteriorino, andando a costituire microplastiche che costituiscono un altro problema gravissimo per l’ecosistema marino.

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