L’innovativo polo italiano che unisce mondo agricolo ed energia pulita

Si chiama Powerbarn, è stato progettato e realizzato da uno studio italiano e serve a produrre energia elettrica pulita. Nato dalla riconversione di un’area industriale.

Un progetto tutto italiano che produce energia pulita in una vecchia area industriale, riconvertita. Potrebbe sembrare fantascienza e invece no: si tratta di un edificio realizzato dallo studio Giovanni Vaccarini Architetti e che si trova appunto in Italia.

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Powerbarn (foto: giovannivaccarini.it)

Il progetto è stato realizzato recentemente in un’area industriale che apparteneva alla società Eridania, celebre in tutto il mondo per produzione di zucchero. Questa zona si trova vicino a un ampio terreno agricolo, dedicato ancora oggi alla coltura di barbabietola da zucchero oltre a quella di alberi da frutto.

L’area che un tempo era dedicata alla produzione di zucchero, oggi mantiene solo la funzione di inscatolamento e magazzino su uno spazio di circa 46 mila metri quadrati. Il vecchio polo industriale è stato quindi riconvertito: una parte è stata restituita alla comunità locale, un’altra è invece utilizzata per la produzione di energia pulita.

Ma come è stato realizzato e soprattutto come funziona il nuovo edificio dedicato a questo scopo? Scopriamolo insieme.

Energia pulita

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Powerbarn (foto: giovannivaccarini.it)

Il polo è composto da un dispositivo ambientale a bassa tecnologia che si origina da un terrapieno: questo è appunto il “punto di interfaccia” tra l’area rurale e quella industriale. Il disegno dell’area è infatti partito dall’elemento naturale delle dune, caratteristico di questa zona adriatica.

Ci troviamo infatti a Russi, in provincia di Ravenna, dove il neonato polo Powerbarn è stato adattato alle peculiarità ambientali per non essere troppo invasivo sul paesaggio. Per questo, i confini dell’area sono stati pensati come terrapieni di un’altezza che varia dai 3 ai 10 metri; sopra ci sono alberi, percorsi pedonali e piste ciclabili.

Il polo è in grado di produrre circa 222 GWh all’anno, permettendo di soddisfare il fabbisogno di circa 84 mila famiglie. In questo modo, vi saranno anche significativi risparmi per quanto riguarda le emissioni di gas serra.

Ma non finisce qui: oltre alla produzione di energia da cippato, è presente altresì un impianto a biogas che viene alimentato dai liquami zootecnici; inoltre, c’è un piccolo impianto fotovoltaico di circa 1.000 metri quadrati. Entrambi contribuiscono alla produzione di energia pulita.

Grazie alla riconversione di questa vecchia area industriale, dunque, si è in grado di produrre energia da più fonti rinnovabili e di contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti. Le risorse che vengono utilizzate sono totalmente green e fanno ben comprendere quale sia la giusta direzione da prendere sin da subito per la produzione di energia.

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