Putin chiude i rubinetti e un prodotto usatissimo sparisce dagli scaffali: come faremo?

Manca dagli scaffali e quello che è rimato ha un prezzo molto più alto di quello che dovrebbe. L’ingrediente che tutti utilizziamo in cucina bloccato da Putin durante lo scontro contro l’Ucraina. E in negozio si corre ad accaparrarsi gli ultimi pezzi.

I consumatori hanno smesso di trovarlo senza preavviso, cercando di accaparrarsi gli ultimi pezzi rimasti tra gli scaffali ma che avevano oramai subito un rincaro molto forte. Le ripercussioni che il conflitto russo-ucraino sta avendo anche nel nostro paese, non si ferma ai recenti aumenti che abbiamo sofferto nelle bollette.

olio girasole
Foto Pixabay

Anche la spesa che prima facevamo nei supermercati ha subito delle modifiche, in prezzi e in prodotti. Se infatti prima si sapeva il prezzo degli articoli che compravamo, di botto l’aumento ci ha fatto avere delle amare sorprese sullo scontrino. Pane, pasta, passata di pomodoro. Tutto ha avuto un rincaro, e alcuni prodotti sono proprio spariti.

In alcune città è quasi sembrato che si fosse tornati ai primi periodi di lockdown, quando i cittadini, spaventati dalle chiusure, facevano delle file interminabili per ore di fronte ad un supermercato ancora chiuso, per la paura che mancassero gli approvvigionamenti dei beni principali. Uno scenario che, ovviamente, non sarebbe accaduto se non fossero stati i cittadini stessi a fare razzia tra le corsie.

Ora, con la guerra dietro casa, e con le indiscrezioni trapelate soprattutto sui social, sui quali sono viaggiate delle vere e proprie fake-news, le stesse scene si sono ripetute. I cittadini hanno svuotato gli scaffali da  alimenti ben precisi, soprattutto da scatolame e olio di girasole.

Olio di girasole, lo stop di Putin e i supermercati vuoti

Se su articoli come fagioli e ceci però, in effetti non esisteva nessun tipo di pericolo, diverso è stato il discorso sull’olio di girasole. Infatti con la chiusura dei porti sul Mar Nero, gli scambi di olio di semi di girasole si sono bloccati.

olio girasole
Foto Pixabay

Il problema sta nel fatto che la maggior parte di olio di questo tipo arrivava nel nostro paese proprio dai territori in guerra. Con il blocco, gli scafali si sono vuotati. Certo, la situazione sarebbe stata meno drammatica se i cittadini non si fossero fiondati tra gli scafali uscendo dai supermercati con carrelli pieni di decine di bottiglie.

La vera difficoltà, visto che in Italia, nelle case, utilizziamo soprattutto l’olio di oliva per la maggior parte delle preparazioni, nasce però sui prodotti industriali. Molte delle lavorazioni che troviamo già pronti, infatti, utilizzano l’olio di girasole nella loro preparazioni.

Questa forte carenza porterà i produttori a doverlo sostituire con l’olio di palma, che era stato praticamente bandito dopo diverse battaglie in nome della tutela dell’ambiente, oltre che della salute stessa.

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