Non c’è un pianeta B, ecco perché dobbiamo impegnarci ora!

Le risorse presenti sul nostro Pianeta si stanno esaurendo e negli ultimi decenni abbiamo assistito alle estinzioni di diverse specie vegetali e animali. Il benessere ambientale è una questione che non può più essere rimandata e riguarda lo sviluppo di tutta la società.

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Il 2019 ha segnato una svolta per la consapevolezza circa le questioni climatiche grazie soprattutto al discorso sul clima al summit ONU tenuto all’attivista svedese Greta Thunberg, all’interno del quale rimprovera direttamente i leader mondiali, accusandoli di aver ignorato le problematiche ambientale e di cercare ora soluzioni dalle nuove generazioni. Il discorso Greta Thunberg è tra i simboli della lotta al surriscaldamento globale e al cambiamento climatico e sono state proprio le generazioni dei più giovani a recepire maggiormente il messaggio. Queste ultime stanno già imparando a fronteggiare le conseguenze dello sfruttamento ambientale, basti pensare al movimento Friday For Future, ma alcuni dei danni creati sono irreversibili.

È essenziale un impegno di tutti i protagonisti del cambiamento, ovvero le istituzioni, la politica, le imprese e i cittadini, affinché si possano agire in positivo sul cambiamento climatico e il degrado ambientale.

Ma quali sono le priorità a cui prestare più attenzione come possiamo agire per migliorare la situazione?

Perché la questione climatica è urgente

La ricerca scientifica ha preso una posizione molto chiara dimostrando che i problemi ambientali come l’inquinamento dell’aria, la presenza dei gas serra, la contaminazione delle acque e la deforestazione, sono la diretta conseguenza del comportamento dell’uomo.

Tra gli effetti dell’inquinamento atmosferico il più preoccupante è sicuramente il riscaldamento globale, infatti la superficie terrestre ha registrato un incremento di 1,1°C nell’ultimo secolo. Secondo gli studiosi, la mancanza di un’azione immediata porterà a un ulteriore aumento della temperatura di circa 5-6°C rispetto a quella attuale. Questo dato estremamente preoccupante ci fa comprendere quanto le questioni ambientali siano di massima urgenza, in quanto l’aumento delle temperature porterebbe all’incremento di fenomeni quali tsunami e uragani, oltre allo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei livelli del mare. Si tratta, quindi, di una serie di effetti a catena che avrebbero un fortissimo impatto su tutti i cittadini, specie gli abitanti delle aree geografiche più a rischio, come ad esempio Venezia, che verrebbe interamente sommersa.

Un secondo aspetto da considerare riguarda l’espansione del buco dell’ozono. Lo strato di ozono è ciò che ci protegge dai raggi UV e un deterioramento di questa membrana protettiva avrà come conseguenza notevoli danni agli occhi e alla pelle, oltre ai problemi respiratori causati dall’inquinamento atmosferico.

Questi sono solo alcuni degli esempi che dimostrano quanto le questioni ambientali non siano più rimandabili. Le scelte che prenderemo in questo decennio saranno cruciali e determinanti per il futuro.

Cosa possiamo fare per salvare il Pianeta?

Un vero impatto nel cambio di rotta si potrà avere soltanto se tutti i protagonisti della lotta al cambiamento climatico si uniranno per raggiungere un unico obiettivo; le istituzioni, la politica, le imprese e i cittadini stessi dovranno quindi collaborare con lo stesso fine.

Nel 2015 le Nazioni Unite hanno dato vita all’Agenda 2030, ovvero il nuovo programma di azione firmato dai 193 Paesi membri dell’ONU. Si tratta di un riferimento globale che fungerà da base per trovare soluzioni comuni alle sfide del pianeta. All’interno dell’Agenda sono stati definiti 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che guideranno il mondo verso il giusto percorso da percorrere per i prossimi 15 anni.

Non soltanto le istituzioni, ma anche le imprese si stanno impegnando nella creazione di nuovi modelli di business innovativi. Alcuni degli esempi più significativi arrivano proprio dalle grandi aziende, basti pensare a Procter & Gamble, il noto multimarca americano, che ha deciso di rendere la sostenibilità ambientale parte integrante del proprio business ponendosi obiettivi concreti e misurabili. Tra questi troviamo il raggiungimento di zero emissioni nette di gas serra in tutte le proprie attività produttive e nella catena di fornitura entro il 2040 e del 100% degli imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2030

Infine anche i cittadini devono fare la propria parte per salvare il pianeta adottando comportamenti virtuosi volti a eliminare gli sprechi ed evitare quanto possibile l’inquinamento. Alcuni tra questi sono:

  1. La riduzione del consumo dell’acqua;
  2. La diminuzione dell’utilizzo dell’automobile, a favore dei mezzi pubblici o dei mezzi non inquinanti come le biciclette e i monopattini elettrici;
  3. Non sprecare energia elettrica;
  4. Ridurre quanto più possibile l’assunzione di carne e di pesce, preferendo una dieta a base vegetale
  5. Differenziare i rifiuti correttamente;
  6. Preferire l’acquisto di frutta e verdura di stagione e a km 0;
  7. Informarsi circa i propri acquisti, scegliendo in modo più consapevole e preferendo brand che si impegnano nell’ambito della sostenibilità.
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