Un mondo inquinato è un mondo felice? I Pareri degli esperti

Per chi ama essere controcorrente, è possibile aderire alle campagne pro – inquinamento promosse dalle agenzie petrolifere. Ma prima di firmare, vediamo di che si tratta.

All’alba delle nuove politiche ambientali volte a favorire l’utilizzo di nuovi fonti di energia, i quali si spera riducano gli effetti dell’inquinamento atmosferico, c’è chi preferisce starne fuori.

Inquinamento
Inquinamento (Pixabay)

Ma chi sono questi cattivi del mondo che desiderano tanto che i gas siano nocivi per l’uomo e quali sono le teorie che avvalorano le loro tesi?

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Detta anche politica del rinvio, questa nuova piaga del mondo dell’economia consiste nel procrastinare l’adozione di nuove fonti energetiche per la vita delle industrie.

Ancor peggio, molti attori economici, come le aziende petrolifere, tentano di promuovere delle campagne nelle quali sottolineano gli effetti negativi che la rivoluzione green potrebbe avere.

Pianeta
Pianeta (Pixabay)

Si è molto sentito parlare in questi ultimi anni, di aziende che promuovevano l’utilizzo di materie sostenibili e risorse rinnovabili. Questo é avvenuto soprattutto nel mondo del fashion per poi non mantenere le promesse fatte.

Di base però, il Greenwashing differisce dal Wokewashing per le sue intenzioni. Infatti, non solo non crede nel potere delle fonti rinnovabili, ma farà di tutto per screditare queste teorie “fricchettone” sul destino del pianeta.

Quando ci si mette la politica…

Dunque, non solo le aziende petrolifere difendono l’utilizzo dei combustibili fossili come fonte di sostentamento di un paese. Un esempio è sicuramente quello del Massachusetts, che ha fatto in modo di ritardare la legislazione per l’impiego delle energie pulite.

Su più larga scala, fa riflettere la posizione presa da alcuni big del mondo nei confronti del programma di sviluppo sostenibile 2030.

Infatti, paesi come la Cina di Xi Jiginping o la Russia di Putin sono stati grandi assenti in occasione del Cop26 tenutosi a Glasgow. In quest’occasione, per altro, sono state affrontate tematiche importanti come quella della deforestazione.

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Altri paesi del mondo orientale, come nel caso dell’India, hanno partecipato con entusiasmo, ma hanno riferito che gli obiettivi del programma di sostenibilità non saranno applicabili prima del 2050.

Prendere una posizione non è mai facile. Ma cosa conta di più in fondo? Un presente prolifero di risorse economiche o un futuro certo per i nostri posteri? A voi la scelta.

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