La storia del medico costretto ad operare se stesso

Un medico costretto dalla situazione ad operare se stesso. Sembra la trama di un film di avventura, uno di quelli come Rambo, dove il protagonista è costretto a cucirsi da solo le ferite. Invece no. È la realtà.

Sicuramente quella che stiamo per raccontare è una storia che ha dell’incredibile, e potrà farvi rabbrividire. La cosa però che è davvero incredibile è che non è un caso isolato. Altri medici nel corso della storia sono stati costretti ad auto-operarsi.

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I chirurghi studiano tantissimi anni per poter operare le altre persone. Ma se fossero costretti ad operare il loro stesso corpo? (foto pixabay)

L’anno di riferimento dell’accaduto non è poi lontanissimo nel tempo, quindi non parliamo di anni dove la chirurgia era acerba e i medici pochi. Parliamo del secolo scorso, dove certi tipi di operazioni erano già di routine.

Il medico, Leonid Rozogov, era un chirurgo che prese parte, nel 1960, ad una spedizione in Antartide che sarebbe dovuta durare circa due anni. Una di quelle spedizioni dove è necessario affrontare le forze della natura come vento, neve e ghiaccio.

Dovevano portare a termine la costruzione di una base antartica permanente russa, la Stazione Novolzarevskaya.  Ma le cose non andarono come previste e forse, la presenza di un medico in più avrebbe potuto fare la differenza.

Come il medico Rogozov decise di operare il suo stesso corpo

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Logozov durante la sua operazione (foto rarehistoricalphotos.com)

La mattina del 29 Aprile del 1962 Rogozov cominciò a non stare bene. Nausea, stanchezza, abbassamento della vista e forte dolore nella parte destra della pancia. Visto i suoi studi ebbe la fortuna di capire abbastanza in fretta di cosa si trattava.

Il giorno dopo infatti realizzò di avere chiari i sintomi di un’appendicite in stato avanzato e che le sue condizioni stavano velocemente peggiorando. Cercò di pensare a come poter risolvere il problema.

La stazione più vicina alla quale poter chiedere aiuto distava dal loro campo mille miglia. Troppo lontano da raggiungere a piedi. La situazione meteorologica era così brutta che anche avessero avuto un aereo a disposizione non avrebbero potuto comunque utilizzarlo.

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Rogozov dopo l’operazione durante la sua convalescenza (foto rarehistoricalphotos.com)

Non ebbe quindi possibilità di scegliere altrimenti. Essendo l’unico medico della spedizione, era costretto ad operare il suo corpo da solo. Ad aiutarlo erano con lui il meccanico della spedizione, il meteorologo e il direttore della stazione.

L’intervento inizio quindi alle 22 del 30 Aprile. Mentre gli aiutanti passavano al medico i vari strumenti e gli tenevano uno specchio davanti in modo che potesse vedere cosa stava facendo, dopo aver utilizzato un anestetico locale, il medico si operò da solo.

Sembra assurdo ma l’operazione si concluse nel migliore dei modi e dopo 7 giorni il medico potè ricominciare a lavorare normalmente. Una storia che ha dell’assurdo. E voi sareste stati in grado di fare lo stesso se ce ne fosse stato bisogno e ne aveste avuto il coraggio?