Google attiva un nuovo servizio e dice basta al carbonio | Ecco come…

Google stupisce ancora. Attiva un nuovo servizio chiamato Active Assist per dire basta al carbonio. Continua a leggere per scoprire come.

Al termine del 2021, Google ha come ogni anno analizzato i dati aggregati relativi a tutti i clienti che usufruiscono del servizio Cloud. La rivelazione è stata sorprendete: a quanto pare oltre 600.000 kg di CO2 lordi sono stati emessi da progetti che sembrerebbero inattivi.

Active Assist
Google (Pixabay)

Secondo le stime effettuate se questi propositi venissero in qualche modo recuperati, si potrebbe arrivare ad ottenere un impatto estremamente positivo sul pianeta. Un impronta ecologica pari alla piantumazione di ben 10.000 alberi.

Proprio per questa ragione, il colosso digitale numero uno al mondo ad oggi si è posto come obiettivo quello di intercettare e semplificare l’identificazione proprio di questi lavori inoperosi. Per farlo ha quindi adottato delle nuove raccomandazioni di sostenibilità attraverso un sistema chiamato Active Assist.

Google Cloud Active Assist è un insieme di strumenti, altamente efficienti, in grado di limitare le difficoltà che vengono riscontrate all’interno del Cloud e quelle relative all’amministrazione dello stesso.

Il servizio Active Assist di Google

Pannello Active Assist (Google Cloud)

All’interno del portfolio di servizi Active Assist è possibile trovare un’enorme quantità di strumenti come ad esempio: la Policy Intelligence, il Network Intelligence Center e la Predictive Autoscaler.

Ma oltre a questi ce ne sono ancora moltissimi, tutti con l’intento di supportare gli utenti nel raggiungimento dei propri obiettivi. Ma, considerando che l’obiettivo di Google ora è principalmente rivolto alla sostenibilità, per ridurre l’impronta di carbonio sta estendendo ancora di più le capacità e le opportunità di Active Assist.

Il motore di ricerca super tecnologico sa bene che le emissioni di carbonio generate dal Cloud rappresentano una parte importante della sua impronta ambientale totale. Ecco perché, già dal 2017, per i suoi data center ha deciso di avvalersi esclusivamente di energia al 100% rinnovabile.

Inoltre, il colosso digitale, ha preso un impegno con il mondo e con se stesso. Ha dichiarato che utilizzerà solo energia carbon-free, 24 ore su 24, entro il 2030. Un intento sicuramente ambizioso, ma che siamo sicuri riuscirà a raggiungere.

Il calcolo dell’impronta di carbonio

Colosso digitale (Pixabay)

Con l’introduzione di Active Assist Unattended Project Recommender, ora Google può realizzare una stima il più possibile precisa delle reali emissioni di carbonio che verranno bloccate rimuovendo i progetti inattivi nel Cloud.

Per semplificare il tutto Google sta lavorando ad un nuovo servizio: la Suite Carbon Sense.

Si tratta di una sezione apposita nella quale, in modo semplice, verranno riportati con estrema precisione tutti i dati relativi alle proprie emissioni di carbonio in modo tale da poter agire per ridurle.

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