SOS foche Artiche: lo scioglimento dei ghiacci è la vera sfida per la sopravvivenza 

Centinaia di cuccioli di foca Artica vengono abbandonati dalle loro madri sul ghiaccio. Questa da sempre è una sfida naturale, ora però la specie si trova ad affrontare una lotta epocale per la sopravvivenza. 

Foca su pezzo di ghiaccio galleggiante (Foto di Sergi Ferrete on Unsplash)

Il golfo di San Lorenzo si trova presso la costa Canadese. E’ in questo luogo che intorno al mese di febbraio, ogni anno centinaia di foche femmine si riposano sul ghiaccio spesso pronte a dar luce ai loro cuccioli dopo una gestazione lunga ben 11 mesi.

Differentemente da altri mammiferi i cuccioli di queste foche artiche saranno abbandonati dalla madre a distanza di solamente 10-12 giorni dopo la loro nascita

In questo breve lasso di tempo i piccoli, famosissimi per la loro tipica pelliccia bianca, si nutrono del latte della madre per raggiungere circa i 40 chili di peso, ottenendo una riserva di grasso ideale per sopravvivere alle bassissime temperature. 

Proprio alla fine dell’allattamento la madre si separa dal piccolo nuotando verso sud, pronta per ricevere i corteggiamenti dei maschi ed iniziare un nuovo ciclo di gravidanza.

La nuova sfida causata dall’uomo

Da quel momento i piccoli sono abbandonati a loro stessi. Il ciclo della natura ha riservato per loro questa grande sfida. Non sanno ancora nuotare e passano diverse settimane immobili sul ghiaccio per mimetizzarsi con l’ambiente, nella speranza di non essere notati da predatori come gli orsi bianchi, e restano in attesa del giorno nel quale il loro manto diventi impermeabile e saranno quindi abbastanza forti per immergersi nell’acqua.

Foca (Foto di DSD da Pexels)

In questo già difficile e complesso sistema di lotta per la sopravvivenza, la mano dell’uomo incide ora pesantemente a causa del risultato del processo di riscaldamento globale.

Il tempo gioca contro la sopravvivenza di questi piccoli esemplari di foca. Le alte temperature rendono infatti il ghiaccio precario ed una singola forte tempesta può dilaniare il golfo sul quale i piccoli sono rintanati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE>>>  L’iceberg più grande del mondo si separa dall’Antartide

La traiettoria delle tempeste degli ultimi decenni e l’appello dei biologi

Il biologo marino David Johnston conferma che nel 2007 il 75% di cuccioli ha perso la vita per annegamento dovuto alle scarse condizioni del ghiaccio mentre solo tre anni dopo, nel 2010, quasi nessuno dei cuccioli sopravvisse

L’ambiente sicuro per la sopravvivenza delle foche richiede ghiaccio spesso tra i 30 e i 70 cm che copre tra il 60% e il 90% dell’acqua. Tale copertura, spiega Johnston, e’ diminuita dal 1970 in media del 6% ogni decennio.

Per capire meglio come il tempo atmosferico definisce la qualità del ghiaccio Canadese, Johnson e il suo team hanno intrapreso due studi sulle oscillazioni tra la pressione atmosferica subtropicale e quella polare. Tale differenza influisce fondamentalmente sulla forza e la traiettoria delle tempeste e la formazione del ghiaccio marino in tutto il Nord Atlantico.

Il forte contrasto visualizzato dalle immagini satellitari

Come dimostrano le immagini di uno studio effettuato sul Golfo di San Lorenzo e diffuso dalla National Geographic, scattate a 13 anni di distanza l‘estensione del ghiaccio marino nel 2008 è stata leggermente al di sopra della media ma questo livello nel 2021 sarà probabilmente ben al di sotto della media.

ghiaccio marino
Gulf of St. Lawrence, Canada. (Fonte: National Geographic)

In altre parole lo studio dimostra che la qualità del ghiaccio e legata alla presenza di queste tempeste generate dal cambiamento climatico del quale siamo oramai testimoni.

“Sappiamo che il deterioramento del ghiaccio influisce sulla mortalità dei cuccioli e che il ghiaccio marino è diminuito”, continua Johnston, “non abbiamo controllo sulla qualità del ghiaccio, ciò che possiamo controllare è l’azione umana nei confronti dell’ambiente.

LEGGI ANCHE >>> Temperature estreme oltre le previsioni climatiche, ecco cosa sta accadendo

Impostazioni privacy