Altre tre vittime della ferocia umana. Una mattanza inaccettabile

Tre lupi sono stati trovati morti in meno di un mese nelle Marche. Si tratta di episodi di bracconaggio. WWF e LAC denunciano e spiegano il perché di questa strage.

L’uccisione dei lupi in Italia è un problema sempre più diffuso. Ogni anno, secondo quanto riportato dal WWF, dai 200 ai 400 esemplari vengono assassinati dai bracconieri. Una pratica che, secondo le associazioni attive per la difesa di questa specie, è incrementata da fattori ben precisi.

lupo ucciso
Lupo ucciso (foto ANSA)

Nelle scorse settimane, in particolare, tre lupi sono stati ritrovati senza vita nella sola regione delle Marche. Tutti sono deceduti in provincia di Ancona, per cause diverse ma sempre collegate all’azione dell’uomo.

La prima vittima è una lupa che a fine dicembre è stata ammazzata con dei colpi di fucile. Gli altri due invece, maschi, di nome “Valentino” e “Drago“, sono stati uccisi utilizzando dei bocconi avvelenati e un laccio per la caccia ai cinghiali.

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I due lupi ritrovati nei giorni scorsi indossavano, tra l’altro, un radiocollare perché erano già stati soccorsi mesi fa e curati per poi essere reintrodotti in natura ma comunque monitorati. Nonostante questo, sono caduti nella trappola mortale dei bracconieri senza scrupoli.

Tre morti che sono una conseguenza della crudeltà dell’uomo e che sono state quindi denunciate dalla LAC (Lega abolizione caccia) e dal WWF.

Una mattanza inaccettabile

lupi
Lupi (foto: Pixabay)

Le due associazioni si sono schierate contro questi gesti, definiti in particolare da Lac come “frutto della ferocia e della barbarie umana“. Il gruppo sottolinea come sia “veramente incredibile” che nessuno si sia accorto di uno dei due animali uccisi, incastrato nel grosso laccio di acciaio sul bordo di una strada e quindi ben visibile.

Lac Marche, inoltre, evidenzia come anche i media abbiano esacerbato il fenomeno. Una “ormai incessante ‘propaganda’ mediatica sui presunti attacchi ed aggressioni da parte di lupi o di ibridi/lupi” che avrebbero messo questi animali sotto una cattiva luce.

Per questo, la sede marchigiana dell’associazione ha presentato un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Ancona per possibili violazioni all’articolo 656 del Codice Penale (Diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose) ma anche all’articolo 658 (Procurato allarme).

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L’intenzione di LAC Marche è quella di far sì che si possano “smorzare le polemiche e gli animi” sulla presenza dei lupi, contribuendo a salvarne la vita. Anche perché, sottolineano, questi animali “svolgono un ruolo biologico fondamentale per mantenere in equilibrio la popolazione dei cinghiali, essendone i loro predatori naturali“.

Per quanto riguarda il WWF, l’associazione ha chiesto che vengano aumentati i controlli delle Forze dell’ordine locali per evitare che vi siano bocconi avvelenati. Ma anche che vi siano maggiori misure di monitoraggio e preventive per questa specie, anche se “il lupo non rappresenta un pericolo per l’uomo“.

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