Che fine faranno i vecchi televisori? Ecco la verità

Con l’avvento del digitale di seconda generazione, milioni di persone cambieranno i loro televisori acquistandone di nuovi. Che fine faranno i vecchi?

È una notizia di cui l’intero Paese è stato messo al corrente. Dal 15 ottobre 2021 tutti i vecchi televisori che non possedevano l’alta definizione sono stati oscurati. Inoltre, dal 1° gennaio 2023, per continuare a guardare i nostri programmi preferiti, sarà necessario avere un apparecchio innovativo e funzionale.

Digitale di seconda generazione: che fine faranno i vecchi televisori?
Televisore di ultima generazione (Foto di Andrés Rodríguez da Pixabay)

In alternativa, dotarsi di un digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2). Con l’avvento di questa nuova tecnologia, i fornitori delle varie apparecchiature hanno effettuato diverse stime. Secondo le previsioni, le vendite dei dispositivi tecnologici potrebbero aumentare fino a 9 milioni nell’arco del prossimo anno.

Inoltre, ci sono già oltre 15 milioni di vecchi televisori che devono essere rottamati a causa del repentino cambio di tecnologia. La domanda a questo punto sorge spontanea: quale fine faranno le TV precedenti?

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Ecco cosa avviene ai vecchi televisori

Vecchia Tv (Foto di Free-Photos da Pixabay)

Aura è una società che si occupa del riciclo del RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). La stesa ha precisato come i vecchi televisori, a seguito di un processo dettagliato, vengano rottamati e in parte recuperati. Le tecnologie ormai obsolete, dalle isole ecologiche, vengono trasferite nei centri di riciclo appositi.

Dopodiché, ogni apparecchio viene smontato manualmente di tutte le sue componenti che vengono impiegate per altri scopi. Lo scheletro rimanente viene invece inserito all’interno di un particolare macchinario: il BluBox.

In Europa ne sono presenti davvero pochissimi. Questa rara attrezzatura è in grado di triturare e separare alla perfezione ogni tipo di materiale. Infatti, il risultato è una divisione precisa delle componenti di metallo, vetro e plastica.

Inoltre, attraverso uno specifico procedimento, il macchinario riesce ad evitare l’emissione di sostanze nocive nell’aria. Questa successione di azioni permette un recupero molto elevato dei prodotti che possono essere poi riutilizzati per nuove creazioni.

Tuttavia, bisogna comunque guardare alla realtà dei fatti. Il Decreto Rottamazione TV sta creando un enorme flusso di apparecchiature elettroniche da rottamare. Gli impianti di recupero non erano preparati a questo.

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Da un lato, l’Italia sta facendo un grandissimo passo in avanti verso l’innovazione tecnologica. Eppure, guardando la situazione dal punto di vista dell’impatto ambientale, bisogna stare molto in guardia.

Il processo di rottamazione e di recupero delle apparecchiature televisive, dovrà necessariamente avvenire secondo principi il più possibile rivolti alla sostenibilità.

Il concetto di economia circolare dovrà essere alla base di ogni azione intrapresa affinché ci sia un’innovazione sia tecnologica che ambientale. L’auspicio è quello di poter avere una crescita del Paese a 360°, senza tralasciare nessun aspetto. Soprattutto quello che riguarda la salute del Pianeta.

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