Cambiare il mondo si può | Una rivoluzione inattesa

Cambiare il mondo è possibile, lo hanno capito sempre più nazioni che si sono rese protagoniste di una rivoluzione.

La Nuova Zelanda sta lavorando a un piano per ridurre le proprie emissioni e combattere il cambiamento climatico. (Foto: Nate Hovee – Pexels)

Gli Stati Uniti sono stati i primi a preannunciare delle azioni per lottare contro i cambiamenti climatici. Sono diversi i paesi che si sono uniti alla scia. Nuova Zelanda ed Estonia hanno dichiarato che entro il 2050 vorrebbero raggiungere il risultato di zero emissioni di gas inquinanti.

La Commissione per il clima della Nuova Zelanda (un organismo indipendente del governo) ha portato di fronte a Jacinda Arden, primo ministro neozelandese, una bozza con una serie di raccomandazioni per il futuro.

Nuova Zelanda: più auto elettriche e meno mucche

La bozza recapitata al primo ministro della Nuova Zelanda parla di un paese in emergenza climatica. I due punti fondamentali dove agire sono la mobilità sostenibile e il modello produttivo.

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Si vuole raggiungere un rinnovamento totale in poco tempo, l’obiettivo è quello del 2035 che sembra tanto lontano ma sotto questo punto di vista è praticamente dietro l’angolo.

La produzione di bestiame è una delle principali fonti mondiali di emissioni di metano. (Foto: Matthias Zomer – Pexels)

Ridurre il numero dei capi di bestiame è una delle proposte inserite nel documento, che andrebbe ad incidere significativamente sull’economia attuale del paese. L’allevamento è infatti uno dei motori dell’economia del paese ma anche una delle fonti principali di emissioni di metano.

Se verranno definite delle nuove linee politiche il paese potrebbe essere in corsa per raggiungere tutti gli obiettivi. Si parla dell’attuazione di strategie “raggiungibili”, “economicamente accessibili” e “socialmente accettabili”.

Il pubblico avrà dunque a disposizione una bozza per capire l’elenco definitivo delle azioni. Arden ha affermato che il cambiamento climatico è per lui è lotta antinucleare di questa epoca.

L’Estonia limiterebbe la produzione di petrolio

L’Estonia è un altro di quei paesi che ha promesso un cambio di rotta. Il nuovo primo ministro, Kaja Kallas, ha evidenziato come ci potrebbero essere presto cambiamenti in grado di trasformare il modello produttivo.

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Il Presidente ha specificato: “Ci sarà un chiaro cambiamento nello sviluppo delle azioni relative alle politiche sui cambiamenti climatici“.

In cima alla lista delle azioni da intraprendere c’è l’obiettivo di far calare drasticamente la produzione di petrolio entro il 2035 e l’azzeramento delle emissioni entro il 2050.

L’Estonia promette nuove azioni per frenare il cambiamento climatico. (Foto: Andrés García – Pexels)

Anche in questo paese è in atto un confronto approfondito ed il tentativo di applicare riforme radicali dei modelli di consumo e produttivi cercando di mantenere alti i livelli economici e occupazionali.

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