La beffa del bonus energia, l’una tantum che non salverà gli italiani

Si è discusso tanto dell’una tantum di 200 euro, il bonus energia volto a risollevare le finanze degli italiani. Ma quanto è efficace l’ultima misura introdotta dal governo Draghi?

Luglio è iniziato con tutte le buone intenzioni. Pensionati e dipendenti pubblicI hanno ricevuto ben 200 euro in più, per far fronte al caro energia dell’ultimi mesi. Un aiuto concreto contro le devastanti conseguenze della guerra in Ucraina a livello economico. Le sanzioni e la minaccia continue di Vladimir Putin di chiudere i rubinetti del gas, infatti, hanno fatto schizzare i prezzi come mai prima.

Bonus energia
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Si tratta, però, di una conseguenza inevitabile se vi vive in un contesto altamente globalizzato e interdipendente. Chi va a picco porta con sé inevitabilmente anche tutti gli altri. Un discorso a parte sul bonus energia, invece, va fatto per i lavoratori di aziende private. Dopo un po’ di confusione tra autocertificazioni da compilare ed erogazione automatica, in molti già ad agosto potranno usufruire del bonus, che può essere ottenuto – ricordiamo – una sola volta.

A beneficiare dell’una tantum saranno ben 31 milioni di italiani che presentano un reddito inferiori ai 35mila euro lordi annui, compresi i percettori del reddito di cittadinanza. Si tratta, quindi, di una grande fetta di popolazione che al momento, tra inflazione e stagnazione dello stipendio, a stento riesce ad arrivare a fine mese. Non è un mistero, infatti, che il nostro potere d’acquisto sia diminuito a tal punto da rendere proibitivo perfino comprare i beni di prima necessità come acqua, farina e olio di semi.

Niente di speciale, insomma, eppure tanto è bastato per renderci conto del profondo stato di crisi che stiamo vivendo. Ma può davvero uno sostegno economico di 200 euro risollevare un’economia a pezzi e che vede i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri?

Tutti i limiti del bonus energia: il palliativo che non cura il dolore

Pare però, sempre se ci sarà ancora un governo tra qualche mese, che ad ottobre qualche altra categoria sarà inclusa all’interno del Decreto Aiuti. Stiamo parlando dei co.co.co, ovvero i lavoratori che hanno con un’azienda un rapporto di collaborazione coordinata e continuativi, i lavoratori stagionali a tempo determinato e intermittenti, i domestici assicurati con l’Inps e i lavoratori autonomi occasionali senza partita Iva.

Palliativo economico
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Tuttavia, i grandi esclusi restano i giovani che non hanno nessuna garanzia lavorativa al momento e sono davvero tanti. Tra stage extracurriculari full-time a 600 euro al mese, finte partite Iva, borsisti, ricercatori universitari e contratti a tempo determinato, l’esecutivo Draghi sembra essersi dimenticato di loro. Si tratta però della categoria che, più di tutte, annaspa nel mare magnum della crisi economica.

giovani esclusi
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Ma non solo. Erogare un’una tantum di 200 euro significa solo ritardare il dolore di un’economia che implode su stessa. Non sarà di certo un bonus a risollevare le sorti delle famiglie italiane. Serve, infatti, progettualità, crescita e visione a lungo termine, strumenti assenti nelle politiche attive dell’esecutivo attuale che potrebbe cadere definitivamente per un termovalorizzatore nella Capitale.