Anche gli animali vittime di una guerra senza senso

Gli animali e la guerra. Le vittime senza voce di cui si parla poco, ma che non hanno nessuna colpa, al pari dei civili. Le catene umanitarie per fortuna si stanno muovendo anche per loro.

Distruzione e morte. Ecco cosa porta la guerra. Alla fine chi vince non ha importanza, il peso di ogni conflitto porta vittime innocenti che non hanno chiesto di morire sotto i colpi di fucile o i tetti delle loro case. Gli animali non fanno differenza.

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Soldati Ucraini aiutano i cani della città (foto afp.com)

Da un paio di settimane ci sta tenendo con il fiato sospeso il terribile conflitto tra Russia e Ucraina. Non è nostra intenzione parlare di chi abbia o meno ragione, la guerra non è mai la soluzione giusta, a prescindere da qualsiasi situazione.

Siamo sull’orlo di una terza guerra mondiale? Dobbiamo davvero cominciare a preoccuparci che il conflitto si allarghi oltremodo e arrivi addirittura a toccarci da ancora più vicino? Si ancora di più, perché una guerra in generale tocca sempre tutti i cittadini del mondo.

Non tocca però solo gli esseri umani. Una guerra tocca ogni essere vivente sul pianeta. Le bombe che ammazzano le persone ammazzano anche gli animali, e il dolore che provano nel venir feriti è il medesimo. Sanguiniamo entrambi.

Catene umanitarie anche per gli animali vittime della guerra

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Animali con volontarie della LAV(foto LAV.it)

Sono state tante le immagini che ci sono giunte che ritraggono persone che scappano con al seguito la famiglia e i loro amici pelosi e non. Sono stati portati via dalle case cani, gatti, rettili, uccelli e anche pesci.

In questo momento però si rende necessario sostenere le persone che hanno scelto di non andarsene. I proprietari di rifugi, di canili e gattili che altrimenti avrebbero dovuto abbandonare alla loro sorte gli animali che avevano in cura.

La LAV (Lega Anti Vivisezione) ha subito inviato un contributo in beni di prima necessità ad Animal Shelter Sirius, una grande rifugio che ospita 3.165 cani. Altre decine di associazioni da tutto il mondo si stanno muovendo per fare la stessa cosa.

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I rifugi hanno un grande bisogno di aiuto da parte delle associazioni che possono mandare beni di prima necessità (foto Pixabay)

Insieme ai bancali pieni di cibo, vestiti e medicinali per le persone, arriveranno quindi beni di prima necessità anche per gli animali che sono stati coinvolti negli scontri. Ma vicino a Kiev c’è anche il rifugio di un nostro connazionale che ha deciso di rimanere.

Si chiama Andrea Cisternino e nel programma “La Vita in Diretta” ha raccontato egli stesso di non volersene andare per non abbandonare i 400 animali che ha all’interno del suo  Rifugio Italia Kj2.

Stessa decisione di Serhii Oliinyk, possessore di un locale in cui si può fare colazione con la compagnia di ben 20 gatti. All’interno del locale possiede due grandi stanze sotterranee nelle quali nascondersi nel caso di allarme aereo, insieme ai suoi animali e ai suoi clienti.

Aiuti umanitari a parte tutti noi ci auguriamo che questa guerra finisca subito. Per le persone, gli animali domestici, gli animali selvatici. La guerra è e rimane l’invenzione peggiore dell’uomo.

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