Addio Joannah: una vita spesa per proteggere la foresta

L’attivista keniota è stata assassinata lo scorso luglio. Ora si chiede giustizia per lei e tutti coloro che hanno perso la vita per tutelare l’ambiente. 

joannah stutchbury ambiente kenya
Johannah Stutchbury (foto: Facebook)

Aveva dedicato la sua vita alla difesa dell’ambiente, in questi ultimi anni per tutelare in particolare la foresta di Kiambu in Kenya. Joannah Stutchbury era un’attivista in prima linea e questo l’aveva portata a subire nel tempo svariate minacce per il suo costante impegno a favore della natura.

Aveva 67 anni e, mentre si trovava nel vialetto della sua casa il mese scorso, è stata brutalmente assassinata da persone ancora senza nome né volto. Joannah aveva denunciato la distruzione della foresta nella contea di Kiambu, dove lei stessa viveva, combattendo contro coloro che per interessi economici stavano eliminando sempre più alberi nell’area vicino a Nairobi.

LEGGI ANCHE >>> Deforestazione, i droni potrebbero salvare l’ambiente

Joannah Stutchbury era nota in tutto il Kenya per le sue campagne a favore dell’ambiente, in particolare contro il land grabbing (accaparramento di terre) da parte di ricchi investitori senza scrupoli che si recano nel Paese per sfruttare i territori. L’attivista keniota aveva altresì organizzato petizioni e manifestazioni di protesta, fino ad arrivare a rannicchiarsi lei stessa nella benna di una ruspa per fermare le macchine che stavano distruggendo la foresta, nel 2018 in occasione della Giornata Mondiale delle zone umide.

L’impegno per la foresta e le popolazioni locali

joannah stutchbury foresta kiambu kenya
La foresta di Kiambu, in Kenya, in una foto di Joannah Stutchbury (foto: Facebook)

Joannah aveva anche fondato la società Porini Permaculture che insegnava pratiche sostenibili e olistiche alla popolazione. Un impegno costante, quello dell’attivista keniota, che non si fermava alla ferma protesta ma andava oltre, affinché tutti potessero sapere ciò che stava succedendo nel Paese. Una lotta, dunque, in nome della tutela dell’ambiente ma anche delle popolazioni locali che subiscono tutte le conseguenze negative della deforestazione.

L’assassinio di Joannah non è purtroppo l’unico degli ultimi anni: nel 2018, l’ambientalista americano Esmond Bradley Martin, che viveva in Kenya, venne ucciso nella sua casa a Nairobi. Esmond stava indagando sul commercio di avorio di elefante e di corno di rinoceronte. Il suo omicidio rimane tuttora irrisolto.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Giornata Mondiale dei Popoli Indigeni: le voci fondamentali per salvare il Pianeta

Lo stesso presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, ha ricordato l’impegno di Joannah Stutchbury e ha assicurato che verrà fatta giustizia per la sua morte: “Per innumerevoli anni, Joannah è stata una decisa campionessa nella conservazione del nostro ambiente e viene ricordata per il suo inarrestabile sforzo per proteggere la foresta di Kiambu“.

E ha aggiunto: “Non lasceremo che pochi individui deviati continuino a spargere il sangue di persone innocenti che lavorano duramente per rendere il Kenya un posto migliore per tutti noi”. 

Anche le associazioni ambientaliste del Paese e internazionali si sono espresse con messaggi di cordoglio e hanno chiesto che venga fatta giustizia per Joannah. Affinché il suo sforzo non sia vano e non si dimentichi chi lotta ogni giorno per la salvaguardia del pianeta.

Impostazioni privacy