Perché meditare all’aperto fa più bene rispetto a farlo in casa

Stress, ansia, ritmi troppo veloci. Questa è quello che ci offre oggi la vita. Una serie di corse forzate che non possiamo evitare. Rallentare è necessario. Meditare all’aperto può rappresentare un ottimo modo per riprenderci i nostri ritmi naturali.

Diciamocelo, quasi non riusciamo a sederci nemmeno più a tavola con la famiglia come si faceva una volta. Qualcuno di noi ricorda con nostalgia i pranzi della domenica, quando non ci si riuniva solo per le feste comandate come Natale o Pasqua.

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Uno dei modi migliori per rallentare è aiutarsi con la meditazione (foto pixabay)

Ci mancano i periodi in cui si andava al parco solo per il piacere di fare una passeggiata, non per fare una serie di foto da pubblicare sui social senza davvero godere del luogo in cui siamo. Il contatto con la natura, con la famiglia e con se stessi è difficile da portare avanti.

Questo tipo di vita ci esaurisce. Le sedute di psicoanalisi sono aumentata negli ultimi anni del 60 %. E la pandemia che abbiamo e che stiamo affrontando di certo non ha aiutato a riprendere in mano ritmi più naturali.

Come possiamo recuperare un attimo di tranquillità, di contatto con noi stessi? Come possiamo rallentare i nostri ritmi interiori e fare in modo che le nostre relazioni funzionino meglio perché noi per primi stiamo meglio con noi stessi?

Meditazione all’aperto per riprendere contatto con noi stessi

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La meditazione all’aria aperta ci aiuta a ricongiungerci con noi stessi e con la natura (foto pixabay)

Assodato che la vita quotidiana può risultare davvero stressante, è necessario fare un piccolo passo indietro rispetto agli impegni e cominciare a prenderci cura di noi. Uno dei modi migliori di farlo è con la meditazione.

Anche se in molti non lo sentono più, l’uomo ha un naturale, stretto legame con la natura. Uno dei trucchi che possono aiutarci a riprendere possesso con gli elementi che per migliaia di anni ci hanno accompagnato è quello di meditare all’aperto.

Ci sono diversi tipi di meditazione, ma quella zen, seduti a terra e con le gambe incrociate è quella più classica. Per riconnettersi con la propria interiorità si deve meditare rigorosamente con gli occhi chiusi. Farlo all’aria aperta è più efficace. Ecco perché:

  • L’aria aperta aiuta la respirazione. La meditazione si basa molto sul ritmo del respiro, una qualità di aria migliore quindi da un funzionamento polmonare di qualità superiore.
  • I suoni della natura possono fare d’accompagnamento alla meditazione. Come una preghiera, un mantra. Per arrivare ad una meditazione più profonda in casa si usano registrazioni con il suono dei tamburi, musica di sottofondo. All’aperto non sarà necessario.
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La posizione di meditazione zen è quella più classica (foto pixabay)
  • La bellezza del luogo scelto darà una sensazione di pace al nostro cuore. La sola vista del panorama, fosse anche solo un immenso prato verde o una spiaggia, ci darà anche un rilassamento visivo.

La meditazione, sopratutto quella in mezzo alla natura, è il modo migliore per riprendere in mano i nostri ritmi naturali, la nostra consapevolezza. In questo modo riusciremo a staccare dalle routine quotidiane e a godere di più i momenti con noi stessi e gli altri.

 

 

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