Natalie Portman: riscrive le fiabe per bambini, da un’ottica molto diversa

La celebre attrice Natalie Portman è diventata anche scrittrice. Ha scelto infatti di reinterpretare le fiabe più amate dai bambini, ma da una prospettiva totalmente diversa!

Chi l’ha detto che le fiabe della tradizione non possono essere rivisitate e adattate ai tempi che stiamo vivendo? Forse ad alcuni potrà sembrare una forzatura, un’esagerazione insomma, ma dopotutto questi racconti hanno proprio uno scopo morale.

Natalie Portman
Natalie Portman (foto: Amy Sussan/Getty Images)

Questa è proprio l’idea che ha avuto Natalie Portman, celebre attrice nota al pubblico italiano e internazionale, che è diventata anche scrittrice per una nobile causa. Il suo primo libro si chiama appunto “Fables” (“fiabe”) ed è da poco disponibile anche il lingua italiana.

Natalie Portman è da tempo attiva per le cause civili e ambientali, che sono state unite proprio in questo nuovo libro di racconti per bambini “a prova di genere”. La questione del “gender“, d’altronde, è ormai discussa pubblicamente a più riprese e l’attrice ha quindi voluto dare il suo contributo attraverso questi scritti.

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Queste favole contengono molti dei valori che spero di trasmettere nei miei figli: empatia, attenzione, premura e vera amicizia. Non vedo l’ora di sentire come reagiranno anche i vostri figli”, ha scritto l’attrice premio Oscar in un post su Instagram.

Le fiabe di Natalie

Natalie Portman
Natalie Portman (foto: Instagram)

Natalie Portman ha lanciato il suo nuovo libro nell’ottobre 2020 negli Stati Uniti. Ora però, grazie alla casa editrice Sonda, il volume è stato tradotto in italiano ed è quindi disponibile anche nel nostro Paese.

L’attrice (e ora scrittrice) ha scelto di sottolineare alcuni valori che devono avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità, per questo ha voluto reinterpretare tre fiabe della tradizione. Si tratta de “La lepre e la tartaruga“, “I tre porcellini” e “Il topo di campagna e il topo di città“.

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Natalie Portman è partita dalla consapevolezza che praticamente tutti i personaggi di queste tre fiabe sono maschili. Così, quando leggeva questi racconti alla figlia Amalia, cambiava molti dei nomi per garantire un’equità di genere. Inoltre, nelle storie da lei riscritte, si insegna il rispetto del pianeta.

Leggere storie è uno dei primi modi in cui iniziamo a praticare l’empatia – ha spiegato l’autrice in un comunicato stampa – Proviamo per i personaggi le stesse emozioni che proviamo per noi stessi o per i nostri amici. Questi racconti classici hanno grandi messaggi (il duro lavoro paga, la perseveranza e il coraggio prevalgono sull’orgoglio e sulla fretta, l’abbondanza può essere pericolosa), ma spero che vengano percepite come grandi storie che vogliamo leggere più e più volte”.

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