Una missione spaziale mai avvenuta prima | Non è fantascienza

Si potrebbe pensare che si tratti di fantascienza o che l’ispirazione sia stata presa proprio da un film. Invece, questa missione spaziale è reale ed è la prima nel suo genere. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Il 24 Novembre, alle ore 7:20 italiane, è avvenuto il sensazionale lancio nello spazio di Dart (Double Asteroid Redirection Test). Si tratta del primo “Test di Reindirizzamento del Doppio Asteroide“. Una missione, mai avvenuta prima d’ora, con lo scopo di valutare le nostre reali capacità in quella che, fino ad oggi, era stata solamente una teoria.

Missione spaziale (Pixabay)

Nello specifico, si tenterà di deviare un asteroide potenzialmente pericoloso. La partenza del progetto Dart, è avvenuta dalla base di Vandenberg, in California, a bordo del razzo Falcon 9. 

Tutto sta procedendo secondi i piani, la sonda si è separata perfettamente durante l’ultimo stadio e ora sta continuando il suo viaggio. Tutto questo è stato possibile grazie al suo sistema di propulsione elettrica.

A bordo del razzo troviamo la sonda americana Dart, che sarà quella con la quale si tenterà di modificare la traiettoria dell’asteroide. Inoltre, c’è anche il microsatellite italiano LiciaCubeche avrà il compito di riprendere l’intera missione per poi renderne possibile la valutazione.

Il tutto è seguito e monitorato con attenzione, da remoto, da un gruppo di ricercatori esperti. L’America ha messo in campo gli scienziati più preparati, impegnati con la Nasa, in collaborazione con il Laboratorio di Fisica Applicata dell’Università Johns Hopkins.

L’Italia è invece coordinata dall’Agenzia Spaziale Italiana, dall‘Istituto Nazionale di Astrofisica, dall’Università di Bologna, dal Politecnico di Milano, dall’Università Parthenope di Napoli e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. 

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Ecco cosa succederà con questa missione spaziale

Universo (Pixabay)

Il lunghissimo viaggio della sonda Dart è iniziato e avrà una durata totale di 11 mesi. Un’avventura nello spazio che coprirà ben oltre 10 milioni di chilometri fino ad arrivare davanti al piccolo asteroide Dirmophos di circa 180 metri di diametro. Una volta raggiunto, Dart dovrà cercare di modificarne la traiettoria.

Lo farà scagliandocisi contro, con il suo peso di quasi 700 chilogrammi ad una velocità di più di 20 mila chilometri orari. Questo scontro, seppur incredibile, in realtà dovrebbe provocare un minimo ed impercettibile spostamento di Dirmophos.

Tuttavia, secondo gli studi, l’urto dovrebbe essere in grado, nel tempo, di generare una piccola variazione dell’orbita dell’asteroide modificandone la traiettoria iniziale.

A 10 giorni dall’impatto il minisatellite LiciaCube si separerà dalla sonda americana per allontanarsi e posizionarsi ad una distanza di circa 50 chilometri dal luogo in cui avverrà l’impatto.

Navigherà, dunque, nello spazio autonomamente e filmerà lo scontro grazie a due telecamere: Leia (Liciacube Explorer Imaging for Asteroid) e Luke (Liciacube Unit Key Explorer).

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L’uomo, da tempi immemori, sogna di poter concretizzare un avvenimento di questa portata. Sono tantissimi i film e i libri di fantascienza che raccontano storie di comete o asteroidi in rotta di collisione con la Terra.

Attraverso la fantasia, sono state immaginate soluzioni più o meno realistiche da poter attuare in una situazione di questa portata.

Tutto questo, adesso, è reale. Il pericolo che un grande corpo celeste impatti il nostro Pianeta è una condizione alquanto remota, tuttavia possibile.

Per questa ragione e, per evitare di fare la fine dell’era dei dinosauri, le agenzie spaziali stanno sviluppando piani di difesa planetaria per essere pronti ad ogni eventualità.

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