Mangia in questo modo e vivrai sano a lungo

La produzione alimentare sostenibile si muove su processi di certo basati sulla qualità. Quello che acquistiamo può essere biologico, agroecologico o a km Zero. Ma quali sono le differenze?

Cosa consumiamo quando compriamo cibo? (Foto: Elle Hughes – Pexels)

La promozione di nuovo approccio all’agricoltura è ciò che permetterà alle coltivazioni di rendere sempre più diffusi sistemi di produzione alimentare sostenibile e cioè privi di sostanze chimiche. L’obiettivo è quello dell’uso responsabile delle risorse naturali per favorire anche il miglioramento del nostro ecosistema.

Si parla allora di tre tipi differenti di produzione: biologica, agroecologica o a km Zero. Questi sistemi ci permettono di portare sulla nostra tavola cibo fresco e privo di elementi chimici. Attenzione però a pensare che i tre termini si riferiscano a prodotti o processi totalmente uguali, perché ci sono delle importanti differenze.

Prodotti biologici, agroecologici e km 0: le loro differenze

Ecco degli interessanti spunti per sapere cosa compri, e quindi cosa consumi:

  • Produzione biologica:

In questo caso si parla di prodotti che hanno ricevuto processi di certificazione, nazionali e internazionali, per il rispetto di alcuni standard che garantiscono la qualità del prodotto. Si tratta di un sistema di verifica formale che può fornire una garanzia non di poco conto al consumatore su cosa andrà poi a mangiare.

(Foto: NeONBRAND – Unsplash)
  • Produzione agroecologica:

Questo sistema nasce in contrapposizione all’attuale modello di produzione industriale e intensiva. Si parla in questo senso di collaborazione delle cooperative, della giustizia sociale e del rispetto per il lavoro degli agricoltori. Quando parliamo di agroecologia ci riferiamo quindi ad un approccio all’agricoltura che pone alle base quattro questioni  fondamentali relative a: produttività, stabilità, sostenibilità ed equità delle produzioni. Questi aspetti sono visti tutti come parti fondamentali dell’agrosistema.

L’agroecologia è stata definita infatti dall’OCSEOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – come lo studio del rapporto fra coltivazioni agricole ed ambiente, quest’ultimo inteso anche come contesto sociale, culturale ed economico.

Si favorisce così il commercio equo promuovendo lo sviluppo dei prodotti locali e delle comunità autoctone cercando di fatto di trasformare i sistemi alimentari.

  • Prodotti Km Zero :

Noti come prodotti locali o che vengono coltivati in prossimità dalla zona in cui vengono poi successivamente messi in commercio. La produzione deve avvenire per regola a meno di 100 km dal consumo. Ma attenzione, non è affatto detto che un prodotto a km Zero sia a basso impatto ambientale nel caso siano stati utilizzati concimi chimici e pesticidi. E’ assolutamente necessario accertarsi dei metodi di coltivazione e dei criteri adottati dal produttore.

L’acquisto di prodotti a km Zero favorisce il consumo di prodotti di stagione, più freschi e naturali, promuove sia una dieta sana che il sostegno all’economia locale. Questo consumo permette inoltre di ridurre le emissioni e l’inquinamento ambientale visto che in questo l’impatto ambientale dato dal trasporto incide in modo nettamente inferiore rispetto a quello provocato dalla grande distribuzione.

Da tenere in considerazione al momento dell’acquisto

Attenzione! Non sempre un prodotto biologico è agroecologico, e lo stesso avviene viceversa. Non è certo quindi l’assioma tra agroecologico e biologico, anche se in questo caso i prodotti avranno un rispetto maggiore dell’ambiente nella loro coltivazione. Così, come già sottolineato, un prodotto a km Zero non è detto sia biologico.

Ci sono inoltre anche dei prodotti con certificazione biologica distribuiti su larga scala e che appartengono a grandi aziende che hanno scelto di investire in questo tipo di produzioni a vantaggio della salute sia dell’uomo che dell’ambiente.

L’ideale: che il prodotto sia biologico, agroecologico e a Km 0. (Foto: Anne Preble – Unsplash)

Insomma, per comprendere bene cosa consumiamo è necessario, anzi indispensabile, leggere bene le etichette ed informarsi dai produttori, ma soprattutto sapersi districare in questo universo di termini molto simili ma che racchiudono spesso significati del tutto diversi.

Fare queste considerazioni però rende di certo più semplice fare le nostre scelte al momento dell’acquisto rendendoci consumatori consapevoli, responsabili e attivi.

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