Emergenza inquinamento: rischio di un nuovo lockdown

Nella capitale dell’India le scuole sono state chiuse a causa dell’inquinamento. Ecco perché il Paese rischia un nuovo lockdown, il prossimo fine settimana.

Una situazione da incubo, in India, potrebbe fare richiudere il Paese con un nuovo lockdown nel fine settimana. L’inquinamento è a livelli record, infatti a Nuova Delhi sono già state chiuse le scuole al fine di evitare rischi per la salute dei più piccini.

Inquinamento a Nuova Delhi India
Inquinamento a Nuova Delhi, India (copyright foto: ANSA/EPA)

La capitale indiana sarà almeno in semi-lockdown per tutta la settimana, infatti anche gli uffici pubblici sono chiusi e milioni di dipendenti sono ripiombati nello smart working. Inoltre, dal 16 novembre era stata ordinata la chiusura dei cantieri edili per quattro giorni e 6 delle 11 centrali a carbone presenti nel territorio sono state chiuse.

Queste misure sono state imposte dalla Corte Suprema per tutelare i cittadini, cercando di limitare i rischi legati alla loro salute, e per tentare di diminuire il traffico veicolare. La città di Nuova Delhi, infatti, si trova in una condizione drammatica: l’emergenza smog è scattata all’inizio di novembre e ora è diventata non più sostenibile per la capitale.

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L‘India, tra l’altro, è precipitata in questa situazione proprio nei giorni della COP26: alla Conferenza del clima che ha portato anche i leader del Paese a Glasgow, lo Stato indiano aveva fatto un passo indietro rispetto all’accordo richiesto dalle parti interessate e aveva confermato il suo programma di costruzione di nuove centrali a carbone, nonché di ampliamento di quelle esistenti.

Lo smog in India

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Smog a Nuova Delhi (foto: ANSA/EPA)

Nelle ultime settimane, a Nuova Delhi l’inquinamento è divenuto ingestibile: i suoi livelli sono 20 volte superiori a quelli ritenuti sani dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e una enorme nube di smog ha coperto la città.

La situazione è degenerata dopo il mese di ottobre, durante il quale l’India aveva registrato l’aria più pulita degli ultimi anni grazie alle piogge monsoniche tardive. Tuttavia, a novembre è aumentato l’utilizzo del carbone per il riscaldamento nelle case; inoltre, la ricorrenza induista del Diwali ha riversato le automobili dei cittadini nelle strade. Allo stesso tempo, i quel periodo la temperatura e il vento sono diminuiti.

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A preoccupare, ora, sono soprattutto gli alti livelli di particolato fine (PM 2.5) che ogni anno provocano la morte di oltre un milione e mezzo di persone in India. Nei giorni scorsi le concentrazioni avrebbero superato la soglia di guardia: la capitale sarebbe arrivata a quota 400 in una scala che va da 0 a 300, dunque raggiungendo un livello “pericoloso”.

Per questo motivo, nelle ultime ore si è fatto concreto il presagio di un lockdown totale per il prossimo weekend.