Cosa succederebbe se si fermassero gli allevamenti nel mondo?

Gli allevamenti sono una fonte enorme di inquinamento. Non solo per la deforestazione per fare spazio soprattutto a quelli intensivi, ma anche per la “agricoltura animale”.

Uno scenario che potrebbe sembrarci davvero improbabile, eppure dall’enorme potenziale, è quello in cui non vi siano più allevamenti nel mondo. La produzione di carne è aumentata in modo esponenziale nel tempo: l’offerta si è dovuta adeguare alla domanda.

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Allevamento di mucche (foto Pixabay)

Lo dimostra la diffusione sempre maggiore degli allevamenti intensivi, dove gli animali vengono sottoposti ad atroci sofferenze al fine di incrementare la produzione di carne. Ma non solo: anche l’industria del latte ha le sue colpe, infatti anche in questo caso molto spesso non viene rispettato il benessere animale.

Gli allevamenti hanno un’impronta ecologica molto forte. Secondo quanto riportato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), gli allevamenti intensivi in Italia sono responsabili del 75% dell’ammoniaca immessa nell’aria.

Ma non sono solo gli allevamenti a provocare inquinamento: la cosiddetta “agricoltura animale” contribuisce al riscaldamento globale. Queste sono infatti tutte le colture necessarie per il mantenimento degli animali negli allevamenti. Ma cosa succederebbe, dunque, se non esistessero più allevamenti nel mondo?

E se non ci fossero più allevamenti?

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Mucche (foto Pixabay)

Lo studioRapid global phaseout of animal agriculture has the potential to stabilize greenhouse gas levels for 30 years and offset 68 percent of CO2 emissions this century” analizza proprio l’impatto dell’agricoltura animale sulle emissioni di gas serra.

Secondo i ricercatori, per evitare il cambiamento climatico una strategia molto efficace sarebbe quella di ridurre o eliminare l’agricoltura animale.

Per risolvere la crisi climatica ci vuole un taglio netto delle emissioni che derivano dal trasporto e dalla produzione di energia – si legge nello studio – Ma, nonostante questo, è anche necessario un taglio delle emissioni legate al cibo“.

Come limitare le emissioni

In particolare, secondo gli scienziati, è importante che quest’ultima azione venga intrapresa e sia resa efficace entro il 2075 per limitare il riscaldamento globale di 1.5° C. Per limitare le emissioni, si suggerisce un’alimentazione vegetariana: dunque l’eliminazione degli allevamenti.

Secondo la Fao (Food and Agricultural Organization), le emissioni che derivano dall’agricoltura animale sono 7,1 Gt CO2 eq all’anno: si tratta di oltre il 14% delle emissioni annuali che derivano dalle azioni dell’uomo.

In conclusione, lo studio sostiene che il 90% della riduzione delle emissioni potrebbe essere ottenuta eliminando l’allevamento dei ruminanti. Se poi si dovesse abbandonare completamente la carne nei prossimi 15 anni, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica sarebbe addirittura del 68% entro il 2100.

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