Ecco come vivono oggi gli ultimi “uomini della caverna” | VIDEO

Esiste un’etnia molto caratteristica che ha deciso di vivere fuori dagli schemi, proprio come facevano gli antenati uomini delle caverne. Scopriamo come queste persone si organizzano per vivere.

Normalmente quando si pensa alla Cina, affiorano alla mente immagini di una grande densità di persone, tanto traffico, caos e molto inquinamento. Certamente, vi si trova anche molta natura e un bel mix di architettura moderna che contorna la capitale di Pechino.

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Caverna di Zhongdong, Guizhou, Cina (Fonte: Guizhoulijun)

Eppure, non mancano episodi bizzarri ad accompagnare questa cultura così antica e affascinante, insieme. Difatti, un’insolita comunità stanziatasi in una grotta nel Getu River National Park, nel villaggio di Zhongdong, ha ben deciso di abbandonare la città, preferendo una vera e propria caverna.

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Tutto nasce dalla scelta del governo amministrato da Xi Jinping di modernizzare la città di Pechino, al fine di ridurre fenomeni di povertà a livello locale. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che la comunità non ne vuole proprio sapere di trasferirsi.

Questa grotta, in fondo, ci permette di non subire il freddo dell’inverno e il caldo dell’estate. Noi da qui, non ci muoviamo.” Le parole, queste, di Luo Dengguang, abitante della comunità in provincia di Guizhou, in Cina.

Inutili gli interventi dei funzionari governativi che hanno invitato ripetutamente gli abitanti a trasferirsi da lì.

Come si vive, dunque, a Zhongdong?

Dal 1949, epoca della nascita della Repubblica popolare, ben 18 famiglie appartenenti a questa piccola comunità etnica denominata Miao, occupano la grotta del villaggio.

La caverna è profonda 230 metri, larga più di 100 e alta 50. Qui, la vita è pura autosussistenza: dall’allevamento di maiali, bovini e polli alla semina di mais in campi incastonati all’interno di rocce. Sono il bambù e il legno a ricoprire l’esterno delle abitazioni, considerate veri e propri rifugi domestici.

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La particolarità di questa vicenda risiede nel fatto che Zhongdong è un villaggio molto povero della Cina rurale e nessuno dei suoi abitanti ha intenzione di abbandonarlo.

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Vista panoramica della grotta di Zhongdong (Foto: Zigor Aldama, El País)

Dall’altra parte, troviamo invece l’insistenza da parte delle autorità cinesi legata al loro obiettivo sul lungo termine: sconfiggere la povertà in tutto il paese. Per di più, nel 2008 il governo ha voluto offrire case in murature per gli abitanti del villaggio, senza però ottenere alcuna approvazione.

La popolazione non vuole in alcun modo abbandonare il nuovo habitat, perdendo il controllo della natura e della terra stessa. Un esempio incredibilmente coraggioso di quanto risulti nostalgico vivere in ambienti così pregni di bellezza e fascino naturale.

Una prova, questa, del fatto che non bisogna avere timore di scegliere un modo sostenibile in cui stare al mondo, nonostante le pressioni esterne.

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