Che cos’è l’anestesia emotiva? Ecco come riconoscerla

L’anestesia emotiva è una condizione che può colpire qualsiasi persona, si manifesta a livello comportamentale ma anche somatico. Cos’è e come curarla.

Le emozioni sono fondamentali per qualunque essere umano. Dalla notte dei tempi, infatti, sono considerate come delle vere e proprie guide che ci permettono di sopravvivere nelle situazioni di pericolo.

donna apatica
Donna apatica (foto Pixabay)

Pensiamo ad esempio alla paura, alla rabbia e al dolore: tre emozioni che sono in grado di farci comprendere quando stiamo correndo dei rischi e come reagire. E poi ci sono le emozioni positive, quelle che rendono la nostra vita migliore in vari ambiti: famiglia, lavoro, intimità, relazioni sociali.

Tutti noi siamo in grado di provare emozioni, essendo un aspetto innato dell’essere umano. Eppure, per molte persone esprimere le emozioni è talmente difficile che le porta a reprimerle. Spesso questi soggetti appaiono freddi, apatici, senza voglia di vivere. Questa incapacità di liberare ciò che si prova, ignorandolo o nascondendolo, fa sì che le persone abbiano difficoltà a relazionarsi e spesso arrivino a manifestare disturbi psicosomatici.

Vediamo insieme cosa succede alle persone che hanno paura delle proprie emozioni: una condizione che modifica significativamente, in negativo, la loro vita quotidiana.

Anestesia emotiva: come si manifesta

uomo emozioni
Uomo, emozioni (foto Pixabay)

Chi soffre di anestesia emotiva, come detto, ha difficoltà a esprimere le proprie emozioni. Si tratta di una vera e propria paura, o comunque di una seria difficoltà, che può essere dovuta anche a traumi o a un’educazione eccessivamente rigida. Ci possono essere adulti che da bambini venivano rimproverati dai genitori perché esprimevano le proprie emozioni: pensiamo alla classica frase “un uomo non piange mai” che spesso viene ripetuta ai ragazzi.

Le conseguenze dell’anestesia emotiva si manifestano anzitutto nelle relazioni. Nella vita di coppia, può portare anche a comportamenti violenti nei confronti del partner – ad esempio quando non si riesce a gestire la propria rabbia – o ad avere difficoltà nei momenti di intimità. Ma anche nel rapporto tra genitori e figli, come quando è praticamente impossibile instaurare un dialogo su ciò che si prova.

A livello fisico, l’anestesia emotiva può manifestarsi attraverso vari sintomi. Tra i più diffusi troviamo gastrite, ipertensione, mal di testa, stanchezza cronica, asma, psoriasi o dermatiti, percezione di freddo (di natura psicosomatica). Infine, a livello psicologico può provocare stati dissociativi causati dall’ansia in una condizione di forte stress.

Pur non essendo riconosciuta come una vera e propria malattia, l’anestesia emotiva deve essere curata o per lo meno si deve cercare di controllarla. Rivolgersi a un esperto è sempre la migliore soluzione, affinché si possa trovare il giusto percorso per imparare a gestire ed esprimere le proprie emozioni.