L’analisi della bolletta del gas | Tutti gli oneri ambientali pazzesco

Abbiamo avuto subito il duro colpo legato agli aumenti delle bollette di gas e luce. Famiglia che si sono trovate in grande difficoltà ad arrivare a fine mese a causa di bollette da centinaia di euro. Ma abbiamo mai controllato le voci delle bollette?

Oramai appena vediamo una luce accesa più del dovuto o un fornello o un termosifone acceso troppo corriamo subito a spegnere il tutto. Le bollette di gas e luce hanno creato un trauma agli italiani.

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Le bollette di gas e luce hanno messo in seria difficoltà economica la maggior parte dei cittadini (foto pixabay)

Quando controlliamo le bollette prestiamo attenzione solo gli aumenti della materia prima. Cerchiamo mentalmente di capire come sia possibile risparmiare quando magari siamo famiglie attentissime ai consumi. Ma abbiamo mai letto le altre voci che la compongono?

Oneri di sistema. Questa è una delle voci che possiamo trovare nella bolletta del gas e che influisce in modo considerevole sulla quota finale d pagare. Ma cosa sono esattamente gli oneri di sistema?

In pratica si tratta di una tassa che paghiamo per gli interventi che vengono destinati allo sviluppo della rete e agli incentivi per le fonti rinnovabili. Ma è davvero così? E questi soldi vengono investiti per un futuro energetico green?

Gli investimenti a perdere della bolletta del gas e il peso sulle tasche dei cittadini

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Le centrali a gas hanno contratti a lungo termine che di fatto rallentano in maniera importante l’evolversi delle energie rinnovabili (foto pixabay)

Il gas fossile dovrebbe essere solo una soluzione di transizione in attesa della possibilità di utilizzare una fonte che sia rinnovabile e non inquinante. Di fatto questo periodo di transizione va avanti da un po’ troppo tempo.

Il mantenimento delle infrastrutture del gas fossile comporta una spesa eccessiva di manutenzione, che non sempre viene poi fatta in modo ottimale. I lavori, e le perdite di gas laddove vengano fatti male, sono tutti a carico del contribuente.

I contratti poi che vengono stipulati con le aziende produttrici sono di solito a lungo termine. Si parla di 10 o 20 anni di contratto. Questa tipologia di concordato di fatto blocca lo sviluppo di altri tipi di energia rinnovabile, rallentando la decarbonizzazione.

La componente infrastrutturale non grava quindi sui produttori o su coloro che portano avanti una politica di gas fossile pur sapendo che su sta arrecando un danno considerevole all’ambiente, ma rappresenta il 30 % della nostra bolletta.

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