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Tirata d’orecchie per l’Italia: perché è stata bocciata all’esame della Cop26!

La chiamano l’Italia dei record. Quest’anno, la nostra penisola ci ha regalato grandi conquiste in qualsiasi ambito, dallo sport alla musica. Ora, invece, la troviamo al 30 posto: cosa é successo? Scopriamolo insieme

Quando la Cop26 è iniziata, nessuno mai si sarebbe aspettato dei risultati così preoccupanti da fomentare il disappunto dell’opinione pubblica. Dopo i blabla rivolti ai politici di tutto il mondo da parte dei giovani militanti per un futuro più verde, ora, è il caso di guardare i propri scheletri nell’armadio.

Bandiere (Foto Pixabay)

Con grande rammarico, bisogna rivelare che nemmeno l’Italia non ha fatto una bella figura alla conferenza di Glasgow, classificandosi al trentesimo posto.

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Energia rinnovabile: ecco la pagella dell’Italia

A quanto pare, nel ranking delle Nazioni impegnate nell’accordo di Parigi, l’Italia stazionava serenamente al 27 posto, fino a quando quest’anno è stata superata da diversi paesi.
Secondo la classifica CCPI, Climate Change Performance Index, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in Italia, è molto meno ambizioso rispetto ai programmi proposti dalle altre Nazioni dell’UE.

San Pietro, Roma (Foto Pixabay)

In più, le lentezze della burocrazia italiana superano ancora di molto lo sviluppo delle energie rinnovabili. A questo ritmo così lento, è difficile che i biogas possano far parte della transazione energetica italiana.

(S)fortunatamente, la Nazione tricolore non è l’unica a dare il cattivo esempio: dietro l’Italia infatti, si attestano i due grandi del mondo, Stati Uniti e Russia, rispettivamente al 55 e 56 posto.

Ancor peggio il caso dell’Australia, che, con il suo Energy Mix, contribuisce ad un’alta percentuale di emissione di gas serra e gli impegni politici non risultano abbastanza capillari.

Scopriamo chi sono i primi della classe

Nella top 10 dei Paesi al mondo che stanno facendo il loro dovere in maniera discreta troviamo solo 4 paesi dell’Unione Europea: Danimarca, Svezia, Norvegia e Regno Unito.

A livello globale, invece, assistiamo ad una rimmonta positiva da parte del sud dell’emisfero o quasi: al quinto posto il Marocco, seguito da Cile e India.

Mappamondo (Foto Pixabay)

Il leader del Marocco, Mohamed VI, in particolare, ha sottolineato l’impegno della sua nazione di ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 e di far parte della transizione low carbon, in programma per il 2050.

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Curiosi di sapere chi ha guadagnato il podio per le sue missioni a favore del clima?
Proprio nessuno, ahimé. La classifica è partita dal 4 posto… Questo, dovrebbe farci riflettere, tutti.

Aurora Halili

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